Dopo la sconfitta elettorale che ha colpito il centrodestra, a Genova Pdl e Udc si preparano a ricominciare ‘da zero’: questo il dato politico che emerge dalle comunali di Genova secondo tutti i dirigenti del centrodestra. Il Pdl genovese in queste elezioni e’ arrivato ai minimi storici: non ha raggiunto il ballottaggio, conquistato dal Terzo Polo, poi sconfitto dal centrosinistra, ed e’ arrivato dietro al Movimento 5 Stelle. Per cambiare ha gia’ preso in affitto un teatro dove lunedi’ chiamera’ a raccolta gli iscritti. Il tema e’ eloquente: ‘ripartire da zero, la parola agli elettori’ spiega Matteo Rosso, capogruppo regionale, medico. ‘Chiediamo rinnovamento della classe politica, cambio generazionale e alcuni punti fermi: reinserimento delle preferenze in Parlamento e valutazione dei candidati su quanto fatto, cioe’ presenze e produzione di proposte. Oltre a massima trasparenza sul piano penale’. Chi si salva in Liguria? Pochi penso’.
Per il coordinatore metropolitano Giandomenico Barci ‘ora servono lavoro e fatica, dobbiamo andare sul territorio e fare entrare i cittadini nel partito’. Il parlamentare Sandro Biasotti, gia’ presidente della Regione, va oltre: ‘serve un nuovo contenitore per il centrodestra. Sono ottimista perche’ peggio di cosi’ non si poteva fare’. Il candidato battuto, Pierluigi Vinai, non va invece neppure in Comune. Torna al suo lavoro alla Fondazione Carige e si occupera’ dell’Anci.
Anche l’Udc rifa’ i conti dopo la sconfitta. Il segretario regionale Rosario Monteleone annuncia che si riparte dalle liste civiche. ‘L’esperienza delle liste non e’ conclusa, il nuovo partito che verra’, chiamatelo anche Partito della Nazione, ripartira’ da qui’. E’ ottimista, nonostante la sconfitta a Genova di Enrico Musso. ‘Ma abbiamo vinto a Rapallo, dove un indipendente sostenuto da liste civiche e dall’Udc ha battuto il sindaco uscente del Pdl’. Il Terzo Polo e’ finito, ha esaurito il suo ruolo, dimostrare la fine del berlusconismo, cosa sancita dalle urne’ gli fa eco il segretario genovese Massimiliano Tovo. ‘Ora si va oltre, inizia qualcosa di veramente innovativo, la creazione di partiti veri, non piu’ nominali, non piu’ legati cioe’ solo al carisma di un capo’.
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