Ieri sera un orso polare, accompagnato dai volontari di Greenpeace Gruppo Locale di Roma, e’ apparso sul palco di Villa Ada durante il concerto dei Sud Sound System con un appello: savethearctic.org. L’animale simbolo della campagna di Greenpeace contro le trivellazioni petrolifere nell’Artico, dopo essere stato alla ‘Notte Rosa’ di Rimini e all’Umbria Jazz Festival di Perugia, arriva anche a Roma.
L’orso polare "ci ricorda che nella sua casa il rapido scioglimento dei ghiacci ha aperto nuove vie di transito e l’Artico, un tempo irraggiungibile, e’ diventato la meta privilegiata per l’estrazione di petrolio – spiega Greenpeace in una nota – a capo di questa corsa all’oro nero c’e’ Shell. Sono passati alcuni mesi da quando l’azienda ha miseramente fallito nel tentativo di trivellare in Alaska. Grazie alla campagna di Greenpeace, che ha gia’ raccolto piu’ di 3 milioni e mezzo di firme per fermare le trivellazioni, e’ stata dimostrata al grande pubblico l’inaffidabilita’ degli standard operativi di Shell".
Infatti, "dopo l’Alaska, Shell ha trovato l’Eldorado tra i ghiacci della Russia Artica stringendo un accordo con la pericolosa azienda russa Gazprom per iniziare le esplorazioni in un territorio dove la corruzione dilaga e i controlli sulle compagnie petrolifere sono scarsi- denuncia Greenpeace- a causa delle difficili condizioni climatiche e operative in Artico, disastri come quello del Golfo del Messico sono praticamente inevitabili".
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