Francamente, continuiamo a fare la figura dei calabrache in tutto il mondo e, giustamente, ci prendono pure in giro, ricattandoci con i rapporti commerciali in essere: il Brasile ci tratta come una nazione liberticida, tanto da tenersi Cesare Battisti, un pluriomicida di Stato, contravvenendo a tutti i rapporti diplomatici e noi riceviamo con tutti gli onori quell’artefice della libertà del terrorista, il già Presidente Lula, solo perché è anche un sostenitore della Pirelli. A questo punto hanno ragione pure gli indiani a tenersi i due marò! Hanno ragione pure quegli islamici che ogni tanto rapiscono un gruppetto di italiani per ricevere sicuramente, “tutte le volte”, enormi somme per il riscatto.
Non siamo una Nazione: siamo un agglomerato di individui che ogni volta si crea una morale machiavellistica per uscire dall’impaccio momentaneo.
Ma come? Si dovevano puntare i piedi per riavere Battisti, arrivando, magari, a decretare un boicottaggio per i campionati mondiali di Calcio, … e noi riceviamo Lula come un trionfatore perché ci tiene aperte quattro fabbriche in Brasile? Allora si scomodò perfino Sarkozy con la bella Carlà (nota simpatizzante – con la sorella – dei brigatisti) che andarono a trovare Lula per perorare la causa del fuggiasco Battisti (aiutato nella fuga, ovviamente, dai servizi francesi) con la scusa di vendere qualche fornitura militare… e noi? Avremmo già allora dovuto minacciare di uscire dall’Europa, denunciando la Francia, già dal comportamento antieuropeista di Mitterand che si teneva tutti i terroristi sobillatori mondiali, – compreso il Khomeini. Ma per presentare queste minacce ci vuole fegato e bisogna essere una Nazione, come lo è, appunto, a nostre spese, la Francia (e la Gran Bretagna e la Germania)! E poi parlano di Europa unita!
Ognuno minaccia (e fa) guerre per propri scopi, come la Francia: prima facendo cacciare lo Scià (che vendeva il petrolio agli USA), poi contro Gheddafi (che vendeva il petrolio all’Italia) e come la Merkel contro Putin (per il gasdotto destinato in Italia) e noi riceviamo Lula!
Certo, pensate ai poveri tifosi italiani: con un boicottaggio del pallone, senza il mito del Brasile? Lo riconosco che farebbero la rivoluzione gridando “chissenefrega di Battiti!”. Pertanto, almeno, non chiediamolo più indietro Battisti; anzi riconosciamo che è innocente e già che ci siamo abboniamo anche le tasse al povero Maradona; invece di mettere i Marò a bordo delle navi che attraversano i mari pericolosi, assoldiamo e paghiamo direttamente una tangente a qualche gruppetto di terroristi islamici che ci farà vivere tranquilli. Tanto dei sistemi mafiosi siamo espertissimi!
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