Montréal – L’ultima volta era successo nel 2004: Gian Lorenzo Cornado, all’epoca Console Generale a Montréal, aveva salutato i connazionali proprio al Centro Leonardo da Vinci. Poi è diventata una festa su invito, per pochi intimi, appannaggio dei cosiddetti VIP. Nel 2013, quando si è insediato a Ottawa nelle vesti di Ambasciatore d’Italia, la svolta: “Torneremo a Saint Léonard, per far sì che il ‘2 giugno’ sia la festa di tutti”. È stato di parola: dopo la Casa d’Italia e lo Chalet Du Mont Royal, il ritorno al passato, nel cuore del quartiere più italiano in città. Un déjà vu graditissimo. Unico neo: “Eravamo in 4mila nel 2004 – aveva aggiunto – : sono sicuro che al Centro Leonardo da Vinci saremo in 8 mila”. Previsione esagerata: complice anche la temperatura autunnale, a rispondere all’appello quest’anno sono stati non più di 700.
Rappresentanti del mondo associazionistico, della cultura, dell’imprenditoria, dei media e della politica quebecchese e montrealese. Ma soprattutto tanta gente semplice, infreddolita e, forse, anche un po’ seccata per la ridda di interventi istituzionali: ben 13, per un totale di un’ora e 15 minuti. Ma si sa, la Festa della Repubblica è anche questo.
Il primo a salire sul palco montato all’esterno della facciata che dà su Boul. Lacordaire è stato il Console Generale d’Italia, Enrico Padula: “Alla Repubblica appartengono non solo gli italiani in Italia, ma anche quelli che vivono all’estero, come la Comunità di Montréal che ha scelto di conservare la propria identità. La Repubblica italiana vi è riconoscente”.
Dopo il saluto del Presidente del Congresso Italo-Canadese, regione Québec, Pino Asaro, e gli interventi di Giovanna Giordano (COMITES) e Giovanni Rapanà (CGIE), a prendere la parola è stato l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado: “Anche quest’anno abbiamo voluto che fosse una festa aperta a tutti gli italiani, una festa per tutte le generazioni, popolare, esattamente come il Canada day o la Festa nazionale del Québec. L’evento di oggi è così importante che il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Mario Giro, è venuto appositamente da Roma. Ed è la prima volta che un’autorità del governo italiano partecipa alla festa della Repubblica in Canada”.
Dopo aver ricordato il 70º anniversario della Liberazione, cui diedero un decisivo contributo 92.000 soldati canadesi, Cornado ha elogiato l’opera del governo italiano parlando di “cambiamento reale, profondo e irreversibile” e di un Paese “leader in Europa e nel mondo”. Poi un pensiero all’elezione dei nuovi Comites, al 10º anniversario dell’arrivo della RAI in Canada ed al 50º anniversario della presenza istituzionale del Québec in Italia. Cornado ha concluso con un appello sulla lingua: “Coltivate e preservate la lingua e la cultura italiana, che sono il vostro bene più prezioso, sono le radici che vi collegano al passato e che vi daranno la forza per costruire il futuro”.
La parola è poi passata al Sottosegretario con delega agli Italiani nel Mondo, Mario Giro: “È la seconda volta che, come sottosegretario, vengo a Montréal ed ho scoperto che qui la Festa della Repubblica dura una settimana: ogni città del Canada ha la sua festa perché la celebrazione della Repubblica è la festa della gente”. Nel ringraziare i Ministri quebecchesi presenti, Giro ha poi ricordato come prima di partire per il Canada ha incontrato a Roma il Premier Couillard, con il quale, oltre ai temi strategici ed economici, ha parlato “anche di identità, cultura e lingua”.
“L’Italia e il Québec – ha concluso – hanno costruito negli anni una partnership privilegiata favorita dalle origini comuni nella cultura, nell’innovazione e nell’imprenditoria”.
Molto significativo, poi, l’intervento dell’On. Francesca La Marca : “Dopo anni di crisi, si intravedono i primi segnali di ripresa che il governo sta cercando di consolidare con riforme struttuali ed un forte sostegno all’internazionalizzazione: il Made in Italy, la cultura e la solidarietà delle nostre Comunità sono il punto di forza dell’Italia nel mondo”.
Spazio anche alle autorità “straniere”: Jim Beis, membro del Comitato esecutivo del Comune di Montréal (“Questa sera mi sento un Sindaco italiano”), Christine St-Pierre, Ministro delle Relazioni Internazionli (“Dopo la 2ª guerra mondiale, le ondate migratorie dall’Italia hanno arricchito il Québec demograficamente, culturalmente ed economicamente”), Carlos J. Leitão, Ministro delle Finanze (“Anche io sono un emigrato e capisco quanto sia importante preservare i legami con la Madrepatria”), Robert Poëti, Ministro dei Trasporti (”Sono fiero di essere canadese, quebecchese e montrealese, ma soprattutto fiero di essere italiano”), Kathleen Weil, Ministro dell’Immigrazione, della Diversità e dell’Inclusione, e Filomena Rotiroti (“Lanceremo un progetto pilota per accogliere i nuovi immigrati italiani”).
Presenti, tra gli altri, anche Martin Coiteux, Presidente del consiglio del Tesoro, la deputata provinciale Rita De Santis, il sindaco Michel Bissonnet con i consiglieri Dominic Perry e Dominic Moschella, e Silvio De Rose, presidente del CLDV.
Discussione su questo articolo