Dopo la disperazione, la rabbia e l’incredulita’ di ieri mattina, Gianfranco Soldera, proprietario dell’azienda agricola Case Basse, che in una notte ha perso tutta la produzione di Brunello dal 2007 al 2012, guarda al futuro ‘perche’ nessuna intimidazione puo’ fermare il lavoro e l’amore per questa terra e i prodotti che e’ in grado di far nascere’. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore di Siena Aldo Natalini, continuano a cercare una traccia che porti ai vandali che nella notte tra domenica e lunedi’ si sono introdotti nella cantina, dopo aver sfondato una porta a vetri, e hanno aperto i rubinetti delle dieci grandi botti, facendo finire nelle fogne tutto il vino, 626 ettolitri, che doveva restare in quelle botti almeno cinque anni. Nessuna pista viene tralasciata, anche se i militari sembrano orientarsi sull’atto vandalico ‘mirato’, diretto cioe’ proprio a Soldera. Lui, conosciuto nella zona come ‘il purista del Brunello’, che mai ha voluto neppure pensare di mischiare altri vitigni al Sangiovese Grosso, fedele al ‘rigido disciplinare’ del Brunello, continua a negare di aver ricevuto minacce, ne’ ora ne’ in passato.
I carabinieri cercano di capire chi frequenti o abbia frequentato l’azienda, in particolare se qualcuno abbia avuto screzi con il proprietario, un milanese trasferitosi negli anni Settanta a Montalcino dopo essersi innamorato di questa terra: Complessivamente 23 ettari di cui 6,5 coltivati con Sangiovese.
Con lui lavorano anche il figlio e alcuni dipendenti che portano avanti la produzione di Brunello, circa 10.000 bottiglie l’anno. Come in tutta la zona, dove i carabinieri hanno aumentato la vigilanza per ‘rassicurare’ anche gli altri produttori, pure a Case Basse durante la vendemmia vengono presi dei lavoratori ‘stagionali’. Tante, quindi, le persone che potevano sapere che la cantina non aveva impianto di allarme ne’ altre ‘difese’.
La produzione e’ assicurata anche per atti vandalici, ma difficilmente sara’ possibile coprire l’intero danno che secondo WineNews, il sito specializzato che ieri ha diffuso la notizia, si aggirerebbe tra i 5 e i 7 milioni. Poco credito gli inquirenti danno, invece, alla pista della ritorsione e, ancora meno a quella di un raid commissionato, o all’ipotesi della criminalita’ organizzata. A Soldera e’ arrivata la solidarieta’ dalle istituzioni locali, dalla Regione, e dal presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci. Da tutti l’invito ad ‘evitare letture fantasiose’. ‘E’ un gesto che colpisce tutti i produttori di Brunello ed il territorio di Montalcino’ dice Bindocci che oltre alla solidarieta’ assicura che il Consorzio ‘non lascera’ da sola un’azienda colpita cosi’ duramente e vilmente e la supportera’ nei modi e nei tempi che l’amico Soldera reputera’ piu’ opportuni’.
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