La linea e’ quella di restare immobili, ridurre al minimo le dichiarazioni ed aspettare che sia il Pd, e Matteo Renzi per primo, ad uscire allo scoperto. Silvio Berlusconi preferisce restare alla finestra ed aspettare l’esito dello scontro tra il premier Enrico Letta ed il segretario democrat. Ai suoi uomini, il Cavaliere impone cautela: aspettiamo prima di decidere come muoverci. Su un punto dobbiamo essere inattaccabili e cioe’ addossarci la ‘colpa’ di mettere a rischio il percorso della legge elettorale. Berlusconi intende andare fino in fondo sulle riforme. Ma solo su quello.
Tra gli azzurri infatti diventa sempre piu’ ampio il fronte di chi chiede un ritorno alle urne dopo l’approvazione delle riforme. L’ex capo del governo non ha ancora messo a punto una strategia mediatica da contrapporre ad un esecutivo guidato dal leader democratico. Per ora l’unico obiettivo rimane quello di tenere fede al patto sulle riforme. Un accordo che il Cavaliere non vuole mettere in discussione anche se le condizioni devono essere precise: innanzitutto c’e’ da capire il fattore ‘tempo’ perche’ se e’ vero che Renzi ha indicato un percorso ben preciso per la legge elettorale, il resto delle riforme e’ in alto mare. Ed il rischio che il Cavaliere vuole evitare e’ quello allungare all’infinito i tempi: non possiamo rimanere imbrigliati nella logica dell’ ‘opposizione responsabile’ fino al 2018. Uno scenario che il Cavaliere vaglia con molta attenzione consapevole anche dei sondaggi che fino ad ora certificano la crescita del suo partito soprattutto nei momenti di maggior critica al governo.
Altro fronte su cui potrebbe poi dare battaglia, riguarda la decisione di dar vita ad un nuovo esecutivo senza passare dalle urne: la gente – e’ stato il ragionamento fatto – deve capire che Renzi si presta ad una manovra di palazzo. Una presa di posizione che in poco meno di 24 ore e’ stata messa nero su bianco Giovanni Toti (consigliere politico di Berlusconi) e poi da Renato Brunetta. Il capogruppo Fi ha confermato la disponibilita’ degli azzurri ad approvare le riforme per poi pero’ tornare alle elezioni: "Forza Italia e’ contraria a questo scenario, perche’ avremmo, in poco piu’ di due anni, il terzo presidente del Consiglio senza legittimazione popolare". Su questo punto Berlusconi non intende fare sconti a nessuno e si prepara a mettere nel mirino ancora una volta Giorgio Napolitano, tanto che oggi nel corso della riunione dei deputati azzurri si e’ deciso di chiedere al Cavaliere un incontro per capire quale linea tenere sul Quirinale alla luce delle tanto discusse anticipazioni del libro di Friedman. Al momento pero’ si tratta di scenari che rimangono sul tavolo (domani Berlusconi sara’ di rientro a Roma) in attesa della direzione del partito Democratico che sara’ lo snodo attraverso cui si capira’ se il governo andra’ avanti, come lo fara’ e, soprattutto, chi sara’ a guidarlo.
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