Nonostante il mercato dell’auto sia in totale depressione, non passa giorno senza che il prezzo dei carburanti registri nuove impennate, anche per effetto del continuo rincaro delle accise. Lo afferma Federauto in una nota.
Ad aprile, secondo le rilevazioni Istat, si e’ toccato un nuovo record: ‘il prezzo della benzina, su base annua, e’ aumentato del 20,8%, peggiorando a vista d’occhio i budget di milioni di famiglie e penalizzando ancora di piu’ le vendite e l’utilizzo degli autoveicoli. ‘Il dato delle immatricolazioni di aprile, quinto mese consecutivo che registra un calo a due cifre, risulta non veritiero in quanto alterato dai recuperi per lo sciopero delle bisarche del mese scorso. In sintesi, migliaia di vetture che in normali condizioni sarebbero state immatricolate in marzo sono slittate ad aprile. L’analisi dei dati fara’ probabilmente emergere che questa anomalia ha prodotto anche un minor ricorso alle chilometri zero last minute’, afferma Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di autoveicoli di tutti i marchi commercializzati in Italia.
‘Oggi – ha proseguito Pavan Bernacchi – non possiamo che confermare la previsione di un mercato 2012 destinato a chiudersi a 1.370.000 pezzi. Sapendo che su ogni mancata vendita lo Stato perde 5.000 euro fra Iva e annessi, se pensiamo che il mercato auto negli ultimi 5 anni ha sviluppato una media di 2.000.000 di pezzi, i conti su quanto perdera’ lo Stato solo nel 2012 e’ presto fatto. Basta moltiplicare 5.000 euro per i 630.000 pezzi che mancano all’appello. Il risultato e’ -3,150 miliardi’.
Discussione su questo articolo