Per quale motivo alti ufficiali della Guardia di Finanza hanno messo a disposizione di Alfonso Papa, quasi ininterrottamente per undici anni, un’auto di servizio e due militari a tempo pieno? Sapevano che si trattava di una decisione contraria al regolamento e erano al corrente che del servizio veniva fatto abuso, considerando che i finanzieri hanno pure accompagnato la famiglia del parlamentare Pdl al mare, la moglie al lavoro, i figli al calcetto e l’amica ucraina a Ischia? Sono queste alcune delle domande alle quali saranno chiamati a rispondere, a cominciare da venerdi’, gli otto indagati dell’inchiesta condotta dal pm di Napoli Henry John Woodcock e coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco.
Concorso in peculato, falso ideologico, truffa, riciclaggio sono i reati ipotizzati a vario titolo nell’inchiesta che coinvolge lo stesso parlamentare del Pdl Alfonso Papa e la moglie Tiziana Roda’, destinatari insieme con ufficiali e sottufficiali della Gdf degli inviti a presentarsi notificati ieri.
Dopo la tornata di venerdi’ (quattro gli interrogatori fissati: gli ufficiali Ernesto Mottola, Fernando Capezzuto, Angelo Raucci e Alfredo Tuccini), il 23 tocchera’ al generale Paolo Poletti (ex capo di stato maggiore della Gdf e attuale numero due dell’Aisi, il servizio segreto interno) fornire i chiarimenti richiesti dal pm Woodcock.
L’alto ufficiale – se e’ vero quanto emerso nel corso delle indagini – avrebbe messo in campo tutta la propria autorita’ per garantire il beneficio dell’auto blu al deputato (ex pm alla procura di Napoli, distaccato poi nel corso degli anni al ministero della Giustizia), ordinando ai propri uomini di mettersi a disposizione. Quando Andrea Grimaldi, uno dei finanziari incaricati del servizio, mostro’ al generale la Mercedes destinata a Papa, il generale lo avrebbe avvertito in maniera perentoria: ‘Vedi che macchinone? Questa macchina dimostra come il Corpo ci tiene per il dottor Papa. Cercate di farci fare bella figura e da oggi in poi fate tutto cio’ che vi chiede il dottor Papa. State attenti e cercate di rigare dritto’.
Secondo quanto accertato dagli inquirenti, Papa non aveva alcun diritto all’auto blu, ne’ come magistrato, ne’ come dirigente di uffici ministeriali, ne’ come parlamentare. Secondo indiscrezioni trapelate oggi, l’esponente del Pdl avrebbe spiegato che il servizio venne disposto per il suo ruolo svolto nella Commissione Antimafia. Ma i magistrati non avrebbero trovato riscontri a tale affermazione.
Discussione su questo articolo