E’ in arrivo da parte del governo, e in particolare dal ministero dell’Ambiente, un decreto che detterà le nuove norme relative alla gestione a del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Un intervento, spiega il ministro Andrea Orlando, "necessario per adeguare il nostro ordinamento a quello europeo, per il principio di trasparenza e partecipazione nella gestione dei rifiuti radioattivi" e soprattutto alla direttiva europea Euratom. E non è vero che il testo in via di definizione sia già nel mirino della Ue, anzi: "Il dipartimento dello politiche Europee ha fornito rassicurazioni, sta compiendo una ulteriore riflessione per verificare che ci sia piena congruità tra la norma e le direttive europee" assicura il ministro in audizione al Senato. L’intento del governo con la norma di accettazione della direttiva Euratom "è quello di evitare di imporre oneri indebiti alle future generazioni, che possono derivare da una gestione poco efficiente o sicura del combustile nucleare esausto".
L’obiettivo, ha spiegato Orlando "deve essere realizzato con i più elevati standard di sicurezza" dando "la giusta rilevanza alla tutela della salute e dell’ambiente, con tempestività e bene, pur consapevoli del fatto che i tempi tecnici e non saranno comunque brevissimi". Il decreto prevedrà l’individuazione dei luoghi deputati ad accogliere il materiale da stoccare, nonché la creazione un deposito unico nazionale. Solo in via del tutto eccezionale si potrà procedere anche allo smistamento oltre confine. "La strada prevalente deve essere quella della costruzione dell’impianto. L’eccezione può essere quella degli accordi con altri Paesi. In casa si risparmia sicuramente molto di più". Orlando si è quindi soffermato anche sul decreto sulla Terra dei fuochi e l’Ilva "la cui mancata conversione sarebbe un disastro – ha detto – Bisogna salvare gli strumenti introdotti, a cominciare dallo screening sanitario per le popolazioni di Campania e Puglia su cui sono state trovate risorse per 50 milioni di euro".
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