Sono 128 le donne, tra i 15 e gli 89 anni, che nel 2013 sono state accoltellate, strangolate, soffocate, uccise a botte e a colpi di pistola, sezionate, vittime della furia omicida degli uomini "a loro cari": mariti, compagni, figli, fratelli o nipoti. E’ un vero e proprio "bollettino di guerra" quello presentato questa mattina a Roma dall’Osservatorio dell’associazione nazionale volontarie "Telefono Rosa" nell’indagine "Le voci segrete della violenza 2013". "Questa ricerca – afferma Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di "Telefono Rosa" – è solo la punta dell’iceberg del nostro lavoro in questi anni, sotto c’è un forte contatto con le donne". La violenza di genere si continua a consumare nella maggior parte dei casi all’interno della coppia o della famiglia: nell’82% dei casi infatti, gli aggressori hanno una relazione sentimentale con la vittima. Secondo l’indagine inoltre, realizzata in collaborazione con Swg, cresce il tempo di esposizione alla violenza che diventa, nell’83% dei casi, sempre più ripetitiva. Il 19% delle donne subisce violenze per un tempo che va da 10 a 20 anni, mentre il 10% viene maltrattata da oltre 20 anni.
La senatrice Maria Cecilia Guerra, viceministro con delega alle Pari opportunità nel governo Letta, sottolinea l’importanza di legare trasversalmente la lotta alla violenza di genere ad altri temi fondamentali. "Un aspetto importante – dice Guerra – è quello della difficoltà economica in caso di separazione o quello di trovare un luogo abitativo sicuro in caso di allontanamento della donna che subisce violenza".
La senatrice è convinta che la "lotta in questo contesto deve essere inserita nel tema più generale delle pari opportunità". E proprio su questo aspetto si sofferma Moscatelli quando dice a gran voce, rivolgendosi a Guerra, che "le pari opportunità devono avere un ministro, improrogabilmente". "E nel caso il governo decida per un sottosegretario alle Pari opportunità – conclude la presidente di Telefono Rosa – deve avere deleghe forti e uffici potenziati".
La senatrice del Pd, che aspetta "decisioni nei prossimi giorni" riguardo alla conferma o meno del suo ruolo nell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, ha sottolineato la necessità di "dare continuità al lavoro che si è portato avanti finora". Secondo la ricerca di Telefono Rosa, le forme di violenza non sono solo fisiche, ma stanno diventando sempre più subdole: lo scorso anno, il 35% delle donne ha subito violenza psicologica, il 10% quella economica e il 6% è stato vittima di stalking. Ad attirare attenzione su questo punto, è Simonetta Matone, capo del dipartimento per gli Affari di giustizia, sottolineando l’importanza di "soffermarsi sulla parte vaga della legge sullo stalking". "L’aspetto da rivedere – ha detto Matone – è la cura e il reinserimento nella società dei colpevoli, per evitare che non ricadano nelle loro colpe". Enzo Calabria, dirigente della Polizia di Stato, conferma che "la legge sullo stalking funziona; dal 2009 a oggi infatti, le denunce sono raddoppiate".
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