Bambini e anziani a corto di pannolini, penuria di molte medicine e di anticoncezionali, prezzi dei preservativi alle stelle. In Venezuela, la crisi economica si fa sentire su piu fronti, mentre in molti quartieri di Caracas e altre citta’ le file nei supermercati sono un incubo. Il problema della mancanza di alcuni prodotti essenziali non e’ di oggi e riguarda beni di largo consumo, quale il pollo, l’olio e la farina di mais. Nel caso di molti prodotti nelle ultime settimane la situazione e’ pero’ peggiorata a causa del crollo nel prezzo del petrolio, del quale il Venezuela e’ grande produttore ed esportatore: cio’ ha spinto il governo a limitare le importazioni, con conseguenze sulla vita pratica quotidiana di tanti venezuelani.
Il quotidiano antichavista El Nacional sottolinea oggi per esempio la mancanza di carta igienica: "le industrie che fabbricano carta non hanno la materia prima sufficiente". Un altro media dell’opposizione, La Patilla, punta il dito su quanto avviene "in molti centri geriatrici e di attenzione agli anziani, dove mancano pannolini e medicamenti". Ma ad attirare l’attenzione dei media e’ da qualche giorno soprattutto quanto avviene nel mercato dei preservativi: una scatola da 36 pezzi puo’ costare anche 750 dollari (al cambio ufficiale dollaro-bolivar), secondo un’inchiesta fatta dalla Cnn. Un problema grave, avvertono a loro volta esperti di Caracas impegnati nei programmi di prevenzione dell’Vih. E non mancano d’altra parte timori per un aumento delle gravidanze non desiderate.
A conferma della serieta’ del tema c’e’ anche il fatto che nel giugno del 2014 il presidente Nicolas Maduro ha inaugurato lo stabilimento ‘Fabbrica socialista di preservativi’, proprio per aumentare la produzione e distribuire i preservativi gratis. Il tema della penuria e delle lunghe file presso supermercati e negozi e’ d’altra parte al centro di forti polemiche tra il governo e l’opposizione. Funzionari del governo ‘bolivariano’, e lo stessso Maduro, parlano di una "guerra economica" promossa da imprenditori antichavisti. E’ di questi giorni l’arresto di due dirigenti di ‘Farmatodo’, maggior gruppo farmaceutico del paese, e la decisione di porre sotto controllo una catena di supermercati accusata di aver accaparrato alimenti. Dal fronte dell’opposizione si afferma invece che la responsabilita’ e’ proprio delle scelte dirigiste del governo.
Discussione su questo articolo