I persistenti timori sull’economia azzoppano Barack Obama sulla strada della rielezione alla Casa Bianca, E di contro sembrano aiutare il suo avversario, il candidato repubblicano Mitt Romney, ormai avanti, seppur di poco. E’ quanto emerge da un sondaggio commissionato dal New York Times e dalla Cbs. Insomma, malgrado i tantissimi spot democratici contro il miliardario Romney, disegnato come lontano dai problemi della gente comune e troppo vicino ai superricchi, Barack Obama continua a non convincere.
Solo il 39% approva il modo in cui il presidente sta affrontando la crisi economica, e ben il 55% lo disapprova. Un calo forte rispetto ad aprile, quando sembrava che l’economia si stesse leggermente riprendendo: all’epoca il 44% appoggiava Obama, il 48% bocciava il suo lavoro. Malgrado cio’, i dati confermano che la corsa tra i due e’ sostanzialmente pari, anche se Mitt Romney e’ leggermente avanti. Se si votasse oggi il 43% dice che voterebbe Obama, e il 45% per Romney. Il clima generale sembra essere ostile al presidente. Tuttavia, bisogna sempre ricordare che a decidere sono gli stati in bilico, non il voto popolare. E qui spunta qualche piccolo segnale di speranza per i democratici: gli spot negativi di Obama contro Romney sul fronte delle tasse pare abbiano fatto breccia in Ohio e in Pennsylvania, dove Obama ha guadagnato negli ultimi tempi un piccolo margine sul suo avversario. Inoltre, e’ ancora un’ampia maggioranza, pari al 63%, nel ritenere che Obama abbia piu’ a cuore i problemi del cittadino comune, rispetto a Romney. Un ultimo dato a favore di Obama riguarda l’entusiasmo dei due rispettivi elettorati: oltre la meta’ dei fan di Obama dice di volerlo sostenere con molto vigore, mentre meno di un terzo degli elettori di Romney dice lo stesso. Invece, tra i repubblicani oltre il 35% dice che votera’ Romney pur di andare contro Obama.
Intanto, al di la’ dei sondaggi, piomba una nuova tegola su Mitt Romney, e sul suo passato alla guida della controversa finanziaria Bain Capital. Il Los Angeles Times rivela oggi che oltre un terzo dei soldi con cui il candidato repubblicano fondo’ nel 1984 l’azienda di consulenza venivano da investitori stranieri che tenevano i loro soldi in paradisi fiscali offshore, come ad esempio Panama. Si tratta di tantissimi dollari, visto che all’epoca Romney fece partire la sua attivita’ con un investimento iniziale di 37 milioni. Non ci sarebbe alcun reato in questo tipo di operazioni. Tuttavia l’articolo del Los Angeles conferma quello che Barack Obama dice da tempo, e cioe’ che Romney ha fatto la sua fortuna grazie a fondi provenienti da misteriosi straricchi, che pur di evitare il fisco americano, tenevamo la sede legale delle loro aziende fuori dagli States.
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