Pier Ferdinando Casini, in conferenza stampa alla Camera dei deputati, torna a parlare di legge elettorale: “Pensiamo che le preferenze siano l’antidoto contro la cattiva politica e l’anti-politica, perche’ costringono i parlamentari a misurarsi con la gente in carne ed ossa. Il sistema delle preferenze e’ democratico”. Secondo il leader Udc è più che mai necessario, oggi, varare la riforma della legge elettorale: “Se in Sicilia non ci fosse stata la possibilità per la gente di scegliere gli eletti avremmo avuto un risultato ben peggiore per i partiti”.
Casini commenta le indiscrezioni che danno la gran parte del Pdl schierato con il segretario Alfano: “Se nel Pdl ci sono tanti parlamentari fedeli al governo Monti e rispettosi dei vincoli europeisti per me e’ un fatto positivo. Ma io non sono il medico al capezzale del Pdl”. In ogni caso per il leader centrista il PdL “è al bivio tra il radicamento tra le forze moderate e il populismo. Su questa seconda strada rischia per altro di essere marginalizzato da Lega e Grillo”.
Replicando indirettamente alle affermazioni del capogruppo Pdl alla Camera, Cicchitto – che oggi ha dichiarato "il ticket Bersani-Vendola rimane in piedi in tutto il suo profondo significato politico. La sinistra tradizionale e quella radicale, organicamente alleate, puntano alla conquista della maggioranza e del governo, per cui anche gli amici dell’UDC devono porsi qualche interrogativo" – Casini spiega: “Noi siamo disponibili a governi imperniati sul riformismo e non su vecchi tabu’ della vecchia sinistra. Con quei tabu’ non abbiamo nulla a che fare”.
Il leader dell’Udc si dice soddisfatto per il ‘punto di compromesso’ raggiunto sulla legge anticorruzione. “E’ un passo concreto nella lotta alla corruzione, un segnale che i cittadini aspettavano da tempo e che non poteva essere rinviato. Questa legge l’avremmo voluta mesi fa e per alcuni aspetti piu’ incisiva, ma e’ sicuramente un buon segnale che la politica dà all’opinione pubblica. Se ci saranno ulteriori passi da compiere in questa direzione, asseconderemo il governo”.
Casini guarda poi alle prossime sfide elettorali e alle alleanze da mettere in campo: "L’esperienza della Regione Lazio è finita ed è finita male a causa della inaffidabilità del gruppo del Pdl. Nella città di Roma siamo all’opposizione e diamo un giudizio negativo su quella amministrazione. Io penso che in sede elettorale è impossibile pensare a un nostro impegno con il centrodestra a livello laziale".
Per il leader centrista, inoltre, non ci sarebbe nulla di male se si anticipasse un po’ il voto: “Anticipare di un po’ le elezioni non credo sarebbe una questione dirimente”, soprattutto se si riesce “ad abbinare alle politiche il voto in due regioni importanti e grandi come la Lombardia e il Lazio”.
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