Marco Fedi, deputato Pd eletto all’estero e residente in Australia, replica alla nota pubblicata sul sito web de L’Italiano, curato da Gian Luigi Ferretti, e rilanciata da ItaliaChiamaItalia, a proposito di legge di stabilità: “All’amico Ferretti, che critica aspramente le prese di posizione dei parlamentari di maggioranza sui miglioramenti ottenuti nella legge di Stabilità, ricordo che al Senato, sui capitoli tradizionali degli italiani nel mondo, sono stati recuperati tutti i tagli previsti con un incremento, rispetto all’anno precedente, sulle voci riguardanti la scuola e la cultura. Quindi dove si fonda la “devastazione” denunciata da l’Italiano e da ItaliaChiamaItalia si dovrebbe spiegare meglio”.
“Sul fronte dei Patronati – che notoriamente sono la grande passione de l’Italiano e di ItaliaChiamaItalia – ricordo che siamo riusciti a contenere una preoccupante riduzione di risorse, dai 48 milioni iniziali ai 15 finali. Ma non può passare sotto silenzio – prosegue il deputato – né la maggiore attenzione all’attività dei Patronati, e quindi la limitazione al proliferare di sigle che non svolgono significativa attività, né la positiva modifica dell’aliquota di prelevamento dal fondo, che evidentemente comporta più risorse”.
“Ho avuto modo di dire in passato e lo confermo oggi che la questione del ruolo dei Patronati e delle modalità di finanziamento implica scelte legate alla politica del welfare, sulle quali l’intero Paese dovrebbe interrogarsi. Non riguarda unicamente l’estero. Direi piuttosto che questa accentuazione dei riferimenti all’estero, circoscrivendo l’attenzione ad un aspetto particolare, potrebbe indebolire proprio l’estero. Dobbiamo sentirci impegnati a continuare l’azione di recupero di risorse ma il tema è molto più vasto e impegnativo. Va affrontato e discusso proprio nell’ambito di una nuova visione delle tutele e dei soggetti preposti a garantire la parità di accesso ai diritti soggettivi in campo previdenziale. Ed è una discussione che si lega anche al nuovo piano internazionale degli istituti di previdenza, alla nascita e gestione della previdenza complementare, alla necessità di offrire servizi efficienti e legati ai territori, oltre che alle nuove tecnologie informatiche. Questa è la sfida che dobbiamo raccogliere, insieme, per evitare di dover affrontare nuove battaglie senza un orizzonte di riferimento”.
“Sull’IMU, se guardiamo alla situazione esistente, questa legge di stabilità estende ulteriormente esenzione TASI e riduzione a 1/3 della TARI ai pensionati, con un indiscutibile miglioramento della regolamentazione precedente.
Il passaggio alla Camera della legge di stabilità, dopo l’ottimo lavoro svolto al Senato ed il recupero di risorse in settori importanti come scuola e rappresentanza, è iniziato con l’approvazione di emendamenti ed un parere in Commissione esteri che hanno visto esclusivamente il lavoro dei deputati del Partito Democratico. Non a caso, quegli emendamenti proposti dal relatore e fatti propri dalla Commissione, sono stati tutti approvati nella Commissione Bilancio. Assenti altri pezzi di maggioranza e assenti le opposizioni, almeno quelle che un giorno sì e l’altro pure affermano di interessarsi agli italiani nel mondo. Il M5S era presente ma i suoi rappresentanti hanno contribuito a rafforzare l’idea che gli italiani nel mondo non sono – diciamo così – la prima delle loro preoccupazioni.
Abbiamo ottenuto, inoltre, la parità di trattamento tra i lavoratori su un tema storico, le detrazioni fiscali per carichi di famiglia, ora inserite nel più vasto panorama delle agevolazioni fiscali. Estese ai lavoratori in ambito UE, queste ora sono previste per tutti alle condizioni di legge”.
“Su una sola cosa ha ragione Ferretti, sul CGIE. Esso deve esprimere parere obbligatorio sulle proposte del Governo concernenti le materie riguardanti le comunità italiane nel mondo. Sulle proposte del Governo, non sull’azione del Parlamento! Credo sia giusto rivolgere la domanda al Governo, ma credo – conclude Fedi – sia molto poco serio scaricare questa responsabilità sul Parlamento e sui parlamentari di maggioranza, che non c’entrano nulla”.
LA CONTROREPLICA DI FERRETTI L’amico Fedi mi bacchetta perché non ho osannato abbastanza i radiosi risultati del duro lavoro dei parlamentari eletti all’estero del PD + alleati centristi. E allora, amico Fedi, vogliamo andare a vedere le cifre? E’ sicuro l’amico Fedi che per quanto riguarda i capitoli tradizionali degli italiani nel mondo sia migliorata la situazione rispetto a quella del governo dell’odiatissimo Berlusconi, quello della “devastazione”? Bene. Se l’amico Fedi riuscirà, francamente non so come, a dimostrare che è così, prometto di applaudire ininterrottamente per 5 minuti.
Più fondi ai Comites e più fondi al Cgie di chi veniva accusato di tagliare i viveri per distruggere gli organismi di rappresentanza?
Di una cosa devo dare atto però. L’amico Fedi, Farina, Garavini, La Marca, Di Biagio, Caruso si sono battuti allo spasimo per limitare il danno ai patronati dai quali provengono.
Per finire vorrei chiedere all’amico Fedi se è davvero “molto poco serio” chiedersi come mai i parlamentari eletti all’estero che si riconoscono nella maggioranza di Governo non si siano interessati a chiedere allo stesso Governo perché non chieda il parere, obbligatorio per legge, al Cgie. Naturalmente per farlo il “loro” Governo dovrebbe darsi una mossa e convocarlo. Un po’ d’impegno anche per il Cgie, amico Fedi? Diciamo un decimo di quello profuso per i patronati?
IL POST Ricky Filosa, direttore di Italiachiamaitalia.it, sul proprio profilo Facebook, commentando l’ultimo intervento dell’On. Marco Fedi, Pd, a proposito di quei patronati che – il deputato lo dice così – “notoriamente sono la grande passione de L’Italiano e di ItaliaChiamaItalia”: “I patronati #italianiallestero sono per la stragrande maggioranza di sinistra. Gli eletti all’estero Pd e centristi provengono dal mondo dei patronati. Voteranno una stabilità che toglie ulteriore ossigeno ai patronati. Ricky Filosa e Gian Luigi Ferretti, che di certo di sinistra non sono mai stati, difendono i patronati, criticando i tagli – 15 milioni di euro – previsti nella manovra economica. E quelli di sinistra si incazzano perché convinti che solo loro abbiano il diritto di difendere i patronati (a parole). È il solito mondo al contrario. Ah, parliamo di patronati, lo avevate capito?”.
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