Approssimativamente un anno fa, proprio attraverso ItaliaChiamaItalia, ebbi l’opportunità di raccontare la prima visita da parte di un Funzionario dell’Ambasciata d’Italia a Panama finalizzata alla richiesta di rilascio/rinnovo dei passaporti dei connazionali in Repubblica Dominicana. L’esperienza per i connazionali fu disastrosa (basta tornare a leggere l’articolo intitolato “Santo Domingo, consolato ‘laptop’? Tragedia annunciata”), dopo oltre cinque mesi di inferno in cui venimmo lasciati completamente soli ed alcuni connazionali si sentirono a tutti gli effetti “prigionieri” dello splendido paese che ci ospita.
Tra i diversi sevizi consolari che vengono erogati da un Consolato, il rilascio/rinnovo di un passaporto è decisamente uno dei più sentiti dalla comunità italiana che vive oltre i confini delle frontiere europee. Oggi ho potuto osservare nuovamente in prima persona l’evoluzione dello stesso servizio che criticai duramente un anno fa, con la richiesta del rinnovo del passaporto di mio figlio. Le cose sono migliorate parecchio.
Ecco, a mio modesto parere, pregi e difetti di questo singolo servizio, riguardo la maniera in cui viene erogato:
I vantaggi:
• Sicuramente l’ubicazione dell’edificio in cui si trova il Consolato Generale Onorario d’Italia a Santo Domingo, con possibilità di parcheggiare con estrema facilità ed in una zona della città centrica e di facile accesso.
• La celerità con cui si riceve il servizio. I tempi di attesa per me e la mia famiglia sono stati di circa un’ora.
• La richiesta di appuntamento fatta via email un mese e mezzo fa, confermata in meno di 24 ore.
• Le persone che hanno ricevuto il pubblico sono gentili ed affabili.
• Non si sono osservate le sceneggiate che si vivevano quando l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo era aperta, con urla e schiamazzi dettati dalla disperazione e l’impotenza dei connazionali, sia fuori che dentro gli uffici consolari.
Gli svantaggi:
• Le tempistiche. Chiedendo appuntamento il 28 febbraio e con la visita del Funzionario in data odierna, io personalmente ho perso un mese e mezzo di tempo. L’ultima visita è datata metà febbraio, il che significa che per ora la promessa di ricevere visite mensili da Panama non è stata mantenuta. La riconsegna del passaporto di mio figlio, a partire da oggi, è prevista tra 60 giorni. Tre mesi e mezzo per un passaporto sono troppi. Sembrerebbe però che esista la possibilità di farsi arrivare il passaporto in 20 giorni con un invio UPS a carico dell’utente (50 euro circa di spesa aggiuntiva). Il problema in questo caso è l’assenza della dovuta promozione di questa modalità sui siti istituzionali e attraverso le istruzioni inviate via email a coloro che richiedono appuntamento.
• L’appuntamento programmato ai più può andar bene, ma i connazionali dovrebbero venire informati con un po’ più di anticipo. È un problema ovviamente soggettivo. Per esempio, per chi lavora può diventare scomodo sapere di dover presentarsi ad un appuntamento improrogabile appena due o tre giorni prima (come è accaduto a me). Forse, con un calendario di visite programmate con largo anticipo e con date certe fin dall’inizio, potrebbe diventare più facile per tutti potersi organizzare.
CONCLUSIONI Finalizzando il discorso passaporti, posso affermare senza ombra di dubbio che il servizio per i connazionali residenti in Repubblica Dominicana è nettamente migliorato da un anno a questa parte. Un periodo di tempo in cui sono cambiate parecchie cose, a cominciare dall’Ambasciatore a capo della rappresentanza diplomatica e consolare (casualità?).
Da mesi questiono la maniera in cui vengono erogati i servizi consolari in generale. Per ragioni lavorative ho giornalmente maniera di sentire le lamentele di moltissimi connazionali. Il mio punto di vista sull’efficienza dell’attuale erogazione dei servizi (pregi e difetti di ciò che stiamo ricevendo ora) spero di poterlo dare quanto prima in sede Com.It.Es. come Consigliere se verrò chiamato in causa o semplicemente come osservatore esterno, sulla base di elementi concreti e nella speranza di poter usufruire delle esperienze vissute dall’utenza stessa. Se interpretata come una maniera di aiutare la collettività e non come una minaccia verso il lavoro delle istituzioni, questa iniziativa potrebbe diventare uno spunto per tentare di migliorare i servizi in generale.
Passaporti a parte, sono sempre dell’idea che la logica si dovrà imporre. Perché non avere in Repubblica Dominicana un Consolato di ruolo (e non onorario) con i pregi di ciò che ho osservato oggi e senza i difetti di ciò che avevamo prima quando l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo era aperta? Un Consolato funzionale (e perchè no… un’Ambasciata che svolga il suo ruolo in un paese con cui comunque sia abbiamo un legame storico, culturale e commerciale solido) ridurrebbe le tempistiche ed i costi di tutte le pratiche che tutti noi prima o dopo ci troviamo a dover inoltrare, eliminando qualsiasi tipo di intermediario.
*Coordinatore MAIE Santo Domingo
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