“Bye bye ambasciata d’Italia nella Repubblica Dominicana. La nostra sede diplomatica a metà dicembre sospenderà il servizio al pubblico e a fine anno chiuderà i battenti. Per sempre? Noi ci auguriamo di no, e lavoreremo per questo. Tuttavia l’amarezza è tanta. Perché, signori, parliamoci chiaro: la verità è che nell’ambasciata d’Italia a Santo Domingo da troppi anni le cose vanno tutte per il verso sbagliato, da troppo tempo esiste all’interno della sede diplomatica una fitta nebbia che non fa vedere chiaro. E che opaca il Tricolore”. Così Paolo Dussich, imprenditore italiano residente a Santo Domingo e candidato al Comites di Panama con la lista CTIM.
“Davvero il governo italiano ha deciso di chiudere questa ambasciata per motivi di bilancio? Oppure c’è dell’altro? A noi, che non siamo ingenui, viene da pensare che dietro alla chiusura ci siano ben altre ragioni: probabilmente, hanno a che vedere con la gestione disinvolta – per usare un eufemismo – che è stata portata avanti negli anni da funzionari e impiegati, troppo spesso attenti solo al proprio tornaconto e non all’interesse generale della comunità. Queste persone, una volta che l’ambasciata avrà chiuso, verranno ricollocate, continueranno a lavorare in altre ambasciate. Ma a perdere il proprio pezzo d’Italia nella RD sarà tutta la comunità italiana dell’isola caraibica”.
“Non abbiamo paura di dire certe cose con fermezza: notizie di stampa mai smentite e dichiarazioni di esponenti del governo hanno confermato ciò che per anni tutti sapevano”, continua Dussich, che in conclusione ribadisce: “Ci fa male, tuttavia, dover pagare per errori commessi da altri. Avrebbero potuto colpire chi ha sbagliato, ma così colpiscono decine di migliaia di italiani residenti che da gennaio in poi resteranno di fatto abbandonati a se stessi”.
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