"Dopo il pasticcio della norma ‘salva-Silvio’ ci sarà un bel dibattito e spero che Renzi cancelli l’errore", "credo che il governo abbia dimostrato un comportamento dilettantesco. Dubito che ci sia stata una regìa o un disegno politico: è stato solo un errore grossolano". Così l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, intervistato dal Quotidiano nazionale, alla vigilia dell’assemblea di oggi dei parlamentari del Pd. L’esponente della minoranza Pd, alla domanda se oggi partiranno siluri risponde: "Non ho siluri, ma siamo sull’otto volante". E aggiunge che "in molti casi il premier avoca a sé determinate decisioni, snobbando il lavoro collegiale. Com’è possibile che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, non ne sapesse nulla?", "il fatto che Padoan fosse ignaro di tutto è molto grave" e ora "Padoan e Renzi devono trovare una soluzione". E sul rinvio al 20 febbraio commenta: "Non cambia nulla. Così si posticipa la patata bollente a dopo l’elezione del Colle. La norma ‘salva-Silvio’, invece, va cancellata subito", "sarebbe meglio che Renzi togliesse di mezzo il sasso dalle rotaie. Già l’elezione per il Colle è complessa, non credo che il premier abbia intenzione di complicarla ulteriormente".
Diverso il parere di Saverio Romano, deputato di Forza Italia, intervistato da La Repubblica. "Prima coinvolgono Berlusconi in un processo riformatore e poi ci si chiede se una norma lo favorisce?". Secondo l’ex ministro "un provvedimento è giusto o non lo è. Questo lo era: Anzi lo è perché ancora, ricordiamo, non è stato cambiato e non lo sarà per le prossime settimane. E farà bene il Premier a non ritoccarlo". E aggiunge: "Voglio sperare che Renzi si sottragga ai mantra persecutori di certa sinistra, ai titoli urlati dai giornali e si tenga in linea con il clima che sta alla base del confronto". Sull’elezione del presidente della Repubblica Romani dice: "Con altri amici di Forza Italia sosteniamo che a Renzi vada data battaglia sul governo ma le riforme vadano scritte insieme".
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