L’arresto del direttore del Giornale Alessandro Sallusti è passato dai media all’opinione pubblica con un messaggio a mio parere troppo pacato e ancor meno onesto. L’arresto di un direttore di giornale è un fatto che mette in discussione la democrazia, anche se non bisogna fare di tutta l’erba di reati un fascio. Il reato d’opinione è una cosa, la diffamazione un’altra. Se un giornalista compie una rapina o un omicidio è una cosa, se commette un errore di valutazione su un fatto di cronaca, è un’altra cosa ancora. Ma la mia attenzione va ai due pesi e due misure utilizzati da emittenti televisive e quotidiani nazionali.
Prego i lettori e i giornalisti di immaginare solo per un istante cosa sarebbe successo se, durante il governo Berlusconi, avessero arrestato il direttore di Repubblica o de Il Fatto Quotidiano o dell’Unità: riusciamo ad immaginare cosa sarebbe successo in Italia? Pensate se durante il governo Berlusconi avessero arrestato Santoro o Enzo Biagi o Ezio Mauro! La folla (una certa folla, solitamente violenta e rabbiosa) avrebbe linciato tutto i componenti del governo. Con il Mario Monti, invece, va tutto bene. Vanno bene i disoccupati al massimo storico, il debito pubblico al massimo storico, le migliaia di aziende che chiudono i battenti, i commercianti che piangono miseria, i giovani senza futuro, il record del mondo come tassazione, le pensioni a settant’anni e milioni di anziani che non sanno come mangiare; con Monti va tutto bene, anche l’arresto di un direttore di giornale. Monti è un mago; ha ammaestrato tutti come pecorelle, dall’estrema destra all’estrema sinistra. Tutti con lo sguardo basso a votare sì con la manina, come tanti scolaretti che prendono scapaccioni quotidianamente dal maestro severo. Questa non si chiama trasparenza, questa non è neutralità di giudizio, questo è un paese di merda.
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