Il 6 Nazioni 2013 e’ finito con un trionfo per l’Italia del rugby, applaudita da 75 mila spettatori dell’Olimpico con una lunga standing ovation che ha suggellato una vittoria convincente sull’Irlanda, 22-15, e una partecipazione finalmente incisiva nel Torneo continentale che finora l’aveva sempre considerata quasi un’intrusa. E’ stata la festa di Jacques Brunel, un ct che ha cambiato volto e anima alla squadra, e quella di Andrea Lo Cicero, in lacrime all’ultima esaltante giornata in azzurro dopo 103 presenze, ma anche la festa di capitan Sergio Parisse e di tutta una formazione (tra tutti Zanni, ‘Man of the match) che ha conquistato il cuore degli appassionati. La vittoria e’ la prima mai ottenuta sull’Irlanda al 6 Nazioni, l’ultima in assoluto risaliva al lontano 1997, e la seconda stagionale nel torneo, come era avvenuto solo nel 2007.
Reduce dalla convincente prestazione di domenica scorsa a Twickenham, l’Italia ha dato le conferme che tutti attendevano e che finora erano mancate. Il torneo cominciato all’Olimpico con la vittoria esaltante sulla Francia aveva portato poi le delusioni contro la Scozia e il Galles, ma a Londra Brunel e’ intervenuto sulla formazione e ha avuto le risposte, almeno sul piano del gioco, che attendeva. Oggi ha cosi’ confermato i 15 di partenza di sette giorni fa, sostituendo solo gli infortunati Barbieri e Castrogiovanni con Favaro e Cittadini e inserendo Lo Cicero al posto di De Marchi. Il risultato, e non solo, gli hanno dato ragione, dato che l’Italia ha dominato per larghi tratti la partita e soprattutto ha saputo trovare le forze fisiche e mentali per farla sua.
Gli azzurri hanno cominciato un po’ sottotono, subendo la moderata pressione degli irlandesi, che hanno guadagnato subito una punizione trasformata senza problemi da Jackson. L’arbitro puniva il gioco dell’Italia sui raggruppamenti, limitando la sua azione. Dopo una decina di minuti, la squadra di Brunel ha preso le redini: solida in mischia, efficace nei raggruppamenti e in touche, ha portato il gioco nella meta’ campo avversaria, costringendo l’Irlanda ad una difesa a volte affannosa con un gioco alla mano incisivo. I frutti non sono stati pero’ pari all’impegno, dato che l’Italia ha avuto solo due punizioni messe tra i pali da Orquera, che ha anche colpito un palo, ed un’altra di Garcia da lunga distanza, mentre le azioni alla mano sono tutte sfumate a ridosso della linea di meta. L’Irlanda nel finale si e’ portata sul 9-6 ancora con Jackson.
La ripresa e’ cominciata alla grande, con gli azzurri pronti a sfondare il muri avversario. La meta all’8 di Venditti, trasformata da Orquera, ha suggellato il momento e sembrava dare il via ad un trionfo, ma un calo di concentrazione, l’uscita temporanea di Parisse per un ‘giallo’ e il gran lavor de mai domi irlandesi ha ridato loro fiato. Tre punizioni del preciso Jackson hanno riportato sotto gli ospiti, sul 16-15. A quel punto, l’Italia ha deciso di cambiare il suo destino, da eterna incompiuta a nuova realta’ del rugby mondiale. Senza dare respiro agli avversari si e’ gettata in avanti, guadagnando altre due punizioni che Orquera non ha sbagliato per il 22-15 definitivo. L’ovale ha superato i pali al fischio finale, ed e’ cominciata la festa.
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