La giunta di Roma Capitale, presieduta dal sindaco Alemanno, ha varato, su proposta dell’assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico, Carmine Lamanda, il Piano di riassetto e costituzione della Holding delle società partecipate. Il provvedimento sarà sottoposto al vaglio dell’Assemblea Capitolina prima del bilancio di previsione 2011. Lo rende noto l’ufficio stampa del Campidoglio.
Attualmente Roma Capitale detiene quote in 19 società di capitali (Spa e Srl), 2 aziende speciali, 2 istituzioni e una mutua assicuratrice che sono, a loro volta, nel capitale di altre aziende o enti. La proposta di delibera approvata oggi si inserisce nel quadro normativo di riferimento nazionale (Dl n. 47/2006 n. 223, articolo 13; Legge n. 244/2007, articolo 3, comma 27; Dl n. 78/2010, articolo 14, comma 6) che impone agli enti locali di effettuare una ricognizione delle società partecipate da parte del Consiglio capitolino, ai fini della loro razionalizzazione e/o dismissione nell’interesse dei contribuenti e del libero sviluppo del mercato dei servizi di interesse locale.
Il Piano di riassetto approvato dalla giunta ha proceduto a tale classificazione e distingue le società in tre categorie: quelle che erogano servizi di interesse generale, che saranno mantenute in capo all’amministrazione; quelle che svolgono attività strumentali di tipo necessario, che saranno mantenute, previa valutazione della loro economicità; quelle strumentali, ovvero non necessarie e di altro tipo, che saranno, invece, dimesse. Le società che rientreranno nel progetto Holding e verranno mantenute sono quelle di servizi pubblici locali (tra queste Atac e Ama) e quelle di servizi strumentali (per esempio Aequa Roma, Zetema e Roma Metropolitane). Le altre partecipazioni potranno, in tutto o in parte, essere cedute. Da quest’ultimo punto di vista la delibera apre la strada alla futura cessione della quota dell’1,33 per cento detenuta da Roma Capitale in Aeroporti di Roma Spa nonché del pacchetto relativo alla Centrale del Latte Spa. La costituzione della holding consentirà di realizzare importanti economie di scala nella gestione delle aziende e di contenerne i costi attraverso l’accentramento di alcune attività e la centralizzazione degli acquisti nonché di ottenere rilevanti vantaggi fiscali sulle imprese per quanto riguarda l’Iva e l’Ires. Sarà, altresì, introdotto un nuovo modello di governance al fine di garantire all’Amministrazione un maggior controllo sulla conduzione e sulle performance aziendali. La struttura organizzativa della holding sarà di tipo ‘leggero’. Gli organi societari e amministrativi saranno affidati a esponenti di alto profilo professionale ma nel rispetto dei criteri di economicità e di risparmio che sottendono all’intera operazione.
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