“Rischio brogli nel voto degli italiani all’estero”, M5S lancia l’allarme e attacca Boschi [VIDEO]

"Le disposizioni sul voto degli italiani all'estero, contenenti anche il famigerato e indegno Italicum, sono confuse e scritte con i piedi"

Forte rischio di brogli per ciò che riguarda il voto degli italiani all’estero. E’ la denuncia del Movimento 5 Stelle. Federica Dieni, deputata M5S e membro della commissione Affari costituzionali, illustrando in Aula l’interpellanza al governo, in merito alle modalità di voto degli italiani all’estero, contenute nella legge del 6 maggio 2015, n. 15, ha detto: “Le disposizioni sul voto degli italiani all’estero, contenenti anche il famigerato e indegno Italicum, sono confuse e scritte con i piedi. Le attuali norme, infatti, sono state pensate e redatte in un modo tale che potrebbero generare errori o, peggio, facilitare dei brogli, causando il sovvertimento del risultato elettorale”.

Per questi motivi, spiega Dieni, “proprio alla luce dell’avvicinarsi della data del referendum del 4 dicembre, aggiunto al fatto che le norme prevedono solo 10 giorni di tempo ai non iscritti all’Aire, con procedimenti farraginosi, per poter espletare il diritto di voto, riteniamo che quest’ultimo sia fortemente a rischio per molti italiani residenti all’estero”.

Poi l’attacco a Maria Elena Boschi, ministro della Riforme: “Invece di girare per il Sudamerica a spese dei contribuenti, per fare comizi di partito e campagna elettorale per il si’, dovrebbe adoperarsi per garantire il diritto di voto di tutti gli italiani all’estero, sia che siano iscritti all’Aire o meno. Queste norme – conclude Dieni – che contengono diversi strafalcioni, piu’ che incoraggiare il voto dei nostri connazionali all’estero, sembrano volerlo scoraggiare. E’ vero che a pensar male si fa peccato ma, spesso, ci si prende”.