Secondo il capogruppo del Pd Luigi Zanda "è necessaria una profonda revisione della politica emendativa che è quella che ha presieduto la prima fase. Quindi, si deve andare nella direzione di una molto consistente riduzione degli emendamenti, secondo lo spirito e le indicazioni espresse dal senatore Chiti e secondo una organizzazione dei lavori che definiremo naturalmente nella sede in cui ciò dovrà essere fatto, ma che potrà prendere certamente spunto dalle indicazioni dello stesso senatore Chiti".
Secondo Zanda “stiamo trattando una riforma che definirà assetti costituzionali del nostro Paese e influirà probabilmente per decenni sullo svolgimento della attività legislativa, e non solo. Questa è la ragione per la quale ci serve un dibattito franco, ma anche un dibattito sulle idee e sulle proposte, privo di quella concitazione a cui saremo certamente e necessariamente portati se dovessimo invece esaminare, discutere e votare gli emendamenti nel numero in cui oggi sono stati presentati. C’è naturalmente un problema di tempi, reso necessario dall’importanza delle questioni e dal calendario, e direi anche confermato dallo stesso calendario approvato in Capigruppo e da quest’Aula a larga maggioranza. A questo calendario io penso noi ci si debba sentire impegnati, per cui accolgo con rispetto l’indicazione del senatore Chiti perché le votazioni terminino comunque entro la giornata dell’8 agosto come da calendario".
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