Scrive il Sole 24 Ore: "Un incontro con Mario Draghi che nelle intenzioni del premier sarebbe dovuto restare segreto ma che il Corriere dell’Umbria ha rivelato. Notizia che ieri ha confermato il premier cercando di darne una versione non drammatizzante. ‘Sì, l’ho visto’, ha detto. E poi: ‘Ci vediamo spesso. Va tutto bene, la stampa italiana ha letto le parole di Draghi in una chiave negativa per l’Italia e quindi la mia frase sul Financial Times ‘non ci facciamo commissariare’ e’ stata interpretata come una replica. Ma non e’ cosi’. L’Italia osservato speciale? No, ve lo assicuro’. Rassicurazioni quasi dovute in un quadro di numeri gia’ piuttosto scivoloso per l’economia ma, innanzitutto, al presidente del Consiglio preme che non venga data una lettura da "commissariamento". Nel senso che lui non e’ volato da Draghi per farsi dettare un’agenda ne’ per prendere qualche appunto da trasferire nel suo programma d’autunno ed evitare la troika.
Una sensazione che, per la verita’, alcuni fanno circolare aiutati anche da un altro incontro dopo quello di Draghi: la cena di ieri con Giorgio Napolitano. Un faccia a faccia gia’ annunciato dalla stampa da diversi giorni che si e’ svolto ieri a Castelporziano, durato quasi tre ore sulle prossime misure economiche e sulle riforme del lavoro e della giustizia. Uno scambio profondo che ha toccato anche le implicazioni politiche e le possibili divisioni dentro il Pd, l’impatto nella maggioranza e la "sponda" di Forza Italia".
Scrive il Corriere della Sera: “La triangolazione assume, pur nel riserbo quasi assoluto che circonda i due incontri, il valore di un passaggio di boa. Draghi e Renzi si chiariscono, eliminano presunti dissapori dei giorni scorsi, ma resta sullo sfondo la preoccupazione congiunta per l’economia italiana. Vista da Francoforte, o da Palazzo Chigi, la situazione dell’Italia resta comunque critica, ‘drammatica’ per molti versi e molti settori, secondo l’ammissione dello stesso premier. L’incontro con il capo dello Stato aggiunge i consigli e le valutazioni della prima istituzione del Paese.
Renzi e Napolitano parlano della maggioranza, della solidita’ che ha offerto in Parlamento, pur con tutte le difficolta’ dell’iter della riforma del Senato. Discutono dell’agenda dei prossimi mesi, a settembre si entrera’ nel vivo di capitoli importanti come il lavoro, la pubblica amministrazione, la giustizia, le infrastrutture, ma e’ quello dei conti pubblici il punto centrale".
"Il Capo dello Stato – scrive La Stampa – ha voluto sondare le intenzioni del governo, capire come Renzi sta progettando di muoversi tanto sulle riforme, che dal primo settembre ricominciano il loro cammino parlamentare, quanto sulle misure economiche in vista della legge di stabilita’. E’ possibile che Napolitano abbia consigliato al premier, magari sotto forma di semplice auspicio, una linea di accorta prudenza nei confronti delle istituzioni europee, dove l’atteggiamento sbarazzino e disinvolto del premier non suscita sempre entusiasmo.
Qualcuno sostiene che nei giorni scorsi sia stato proprio Napolitano a caldeggiare un faccia a faccia con Draghi, per dissipare eventuali incomprensioni tra il premier e il presidente della Bce".
Secondo il Corriere "il faccia a faccia di martedi’ tra lo stesso Draghi e il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e’ servito soprattutto per un esame della situazione economica. Che non puo’ non destare preoccupazione e richiede risposte importanti, al massimo entro settembre. Lo ha sottolineato Draghi e ne e’ consapevole il presidente del Consiglio.
L’incontro, l’altro ieri mattina, e’ stato utile a superare alcune incomprensioni e soprattutto a esaminare tutte le questioni sul tavolo. In sintesi: Draghi ha sgombrato il campo da ogni equivoco sulle cessioni di sovranita’ e ha chiarito che la sua preferenza e’ per ‘riforme condivise’, ma ha anche ribadito che esse sono urgenti. Sarebbe utile per l’Italia, secondo il presidente della Bce, dare un segnale ‘importante’ a settembre. Le riforme istituzionali, quali il superamento del bicameralismo perfetto, sono certamente apprezzate e hanno riflessi positivi sull’economia, ma richiedono tempi lunghi. E’ necessario dunque, ha detto Draghi a Renzi, affiancare da subito riforme altrettanto importanti in materia economica.
A settembre non bastera’ correggere tutte queste previsioni sbagliate, bisognera’ convincere anche la Commissione europea e i mercati che non si faranno altri errori, prendendo impegni forti e credibili. Solo con ‘riforme condivise’ potrebbe cominciare la trattativa tra il governo e la Commissione per avere qualche margine di flessibilita’ sul percorso di risanamento del bilancio".
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