Senza aver la sfera di cristallo, potrebbe anche essere che Renzi riesca a “guidare” l’Esecutivo sino al 2018. Con alleanze non necessariamente come le attuali. Data l’evoluzione del “centro”, la maggioranza parlamentare potrebbe essere tutta nell’ala mediana di un Parlamento rifondato su nuove regole normative. Con la studiata scoperta dei partiti di una nuova “destra”. Senza tanti preamboli, la possibilità che Berlusconi possa tornare alla ribalta politica, non è tanto fantascientifica. Dopo un periodo che è stato un calvario, gli italiani potrebbero vivere in un Paese meno vicino alla Grecia e più credibile a livello UE. Dato che l’esecutivo Renzi è a “tempo”, la politica potrebbe riprendere un corso mai vissuto; anche se con qualche “assestamento” per evitare possibili incidenti di percorso.
Resta, però, l’incognita della ratifica della nuova legge elettorale. L’attuale normativa non è garanzia per nessuno e se non fosse rivisitata, il pericolo dei “ribaltoni” tornerebbe in prima linea. Se Berlusconi decidesse di tornare alla politica attiva, siamo certi che non sarà una decisione dell’ultimo momento. A nostro avviso, è stata ponderata anche nell’ottica di sostituire alcuni ingranaggi del partito da lui fortemente voluto e la cui composizione è andata, progressivamente, a deteriorarsi. Alle porte dell’estate, i partiti d’opposizione stanno rivedendo parecchie posizioni. Potrebbe, di conseguenza, mutare anche la squadra di Forza Italia.
L’attuale presenza di un esecutivo “atipico” serve per risolvere un lavoro che non si sarebbe “ingraziato” nessuno dei tanti politici rampanti di questa Terza Repubblica in ombra. A ben osservare, neppure la sinistra avrebbe interesse a mutare i rapporti politici in essere. Per una serie di motivi, anche abbastanza comprensibili, il dialogo dovrà riprendere in Parlamento con l’eventuale apertura a uomini nuovi. Un conflitto politico in questo momento non gioverebbe a nessuno.
In definitiva, i politici dovranno fare i conti con la nuova legge elettorale. Chi prenderà il timone d’Italia avrà da tener conto del presente per non ipotecare ulteriormente il nostro futuro. Renzi, a differenza di altri, potrebbe avere già in mente un suo progetto. Una linea d’interventi da favorire ed altri da ridimensionare. Nel contesto UE, il nostro Paese riuscirà a conservare un suo ruolo. Le manfrine dei politici, che non ci hanno per nulla convinto, c’interessano sempre meno. Vedremo se altri leader mostreranno la stessa voglia di Renzi nel voler guidare la Penisola. Certo è che la “nuova” linea avrà significato sino alle prossime elezioni politiche. Le mosse non riprenderanno da dove si sono arenate le precedenti. Entro il prossimo anno, la politica delle “scuse” troverà il suo epilogo. Con buona pace di tutti.
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