Elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria: non è andata bene per Forza Italia. E così comincia il dibattito interno al partito. Si fa sentire subito Raffaele Fitto: "Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sara’ bene ricordare passo dopo passo tempi e modalita’ delle scelte che sono state compiute (con clamorosi errori) per definire le candidature e le alleanze”. Secondo Fitto, “a questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento".
Altero Matteoli, senatore azzurro: “Il risultato elettorale e’ piu’ negativo di quanto si potesse prevedere. E’ necessaria un’immediata riflessione per creare le condizioni di ripartenza all’insegna dell’unita’. Il centrodestra o e’ unito o non e’. Diverse ma chiare sono le cause di questa sconfitta: si pagano, senza appello, l’azione poco consistente e tardiva di Forza Italia sull’economia mentre le famiglie e le imprese arrancano o sono travolte dalla crisi e le oscillazioni politiche persino su tematiche sulle quali c’era sempre stata una visione univoca nel centrodestra. Bisognera’ ripensare subito anche le nostre scelte sulle riforme, predisposte da Renzi per la sua futura vittoria a tavolino. Auspico, pertanto, che Silvio Berlusconi utilizzi in modo lungimirante la sua leadership e convochi ad horas gli organi dirigenti di Forza Italia per ricercare insieme le modalita’ politiche ed organizzative per ripartire".
Maurizio Gasparri è d’accordo con Fitto: "Minimizzare sarebbe un errore. Forza Italia deve avere come obiettivo la costituzione di una grande coalizione, tenendo conto dei numeri ma anche ribadendo che senza un punto di equilibrio una nuova coalizione non sarebbe vincente. Prendere atto che tutte le scissioni registrano comunque un fallimento perché non possono rappresentare un’alternativa vincente alla sinistra". “Bisogna riprendere una posizione coerente con la politica del centrodestra e non seminare confusione tra gli elettori favorendo il più arrembante concorrente del momento. Bisogna parlarsi con franchezza perché sarebbe un errore considerare le elezioni regionali una sorta di giudizio universale, ma lo sarebbe anche minimizzare eccessivamente".
Giorgia Meloni, presidente Fdi-An, da osservatrice esterna a Forza Italia ma come una delle componenti politiche del centrodestra, commenta: “L’esito di queste elezioni regionali e’ la prova che il centrodestra, cosi’ come lo abbiamo conosciuto, e’ finito: o si ha il coraggio di cambiare tutto, ricominciare da capo, o non si va da nessuna parte". “Il dato dell’Emilia-Romagna non lascia dubbi: va molto bene la Lega, un partito d’opposizione chiaro nella sua linea, tiene Fratelli d’Italia, un partito d’opposizione chiaro nella sua linea, tracolla Forza Italia, perche’ evidentemente non piacciono l’atteggiamento tattico e ondivago del voler fare i campioni del centrodestra e i fiancheggiatori del centrosinistra e l’idea che tutto debba rimanere sempre identico a se stesso con Berlusconi che annuncia la sua ricandidatura. Ecco, o si ha il coraggio di invertire la tendenza o non ci sara’ mai un’alternativa a Renzi. E forse anche questo risultato elettorale puo’ aiutare alcuni a comprendere che le cose, cosi’ come sono andate finora, non vanno piu’ bene e non si possono tenere in piedi".
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