Benedetto XVI torna a parlare in pubblico. Per un giorno ha messo da parte la sua scelta di riservatezza, la vita da ‘monaco’ come disse lui stesso dopo le dimissioni, per accettare due lauree ‘honoris causa’ a lui conferite da due universita’ polacche, di Cracovia, la citta’ del "nostro grande santo Giovanni Paolo II", come ha detto lui stesso nel corso della cerimonia.
A Castel Gandolfo, dove si trova per un paio di settimane di riposo, Benedetto XVI e’ tornato a parlare di fede, di liturgia, di musica sacra, in un discorso pubblico diffuso ufficialmente dal Vaticano. Dopo le dimissioni, Benedetto XVI qualche volta e’ comparso in pubblico, alle grandi celebrazioni o ai concistori dove e’ stato invitato da Papa Francesco. Di lui e’ trapelato anche qualche pensiero, introduzioni ai libri, frasi riportate da persone che hanno potuto incontralo, messaggi inviati in occasioni di convegni. Ma oggi, ricevendo le due lauree, presente lo storico segretario di Giovanni Paolo II, il cardinale di Cracovia Stanislaw Dziwisz, ha pronunciato un discorso lungo, ricco di passione per la fede e per quella musica che e’ "esperienza dell’amore". E agli ospiti polacchi ha ricordato quanto sia stato importante nella sua vita Papa Wojtyla: "Senza di lui il mio cammino spirituale e teologico non e’ neanche immaginabile".
"Il Papa santo – ha commentato nel suo saluto il card. Dziwisz – fu sempre pieno di gratitudine per il suo piu’ vicino collaboratore, il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Siamo certi che ora egli ci guardi dall’alto e si rallegri del nostro incontro". Benedetto XVI ha parlato poi della musica, una passione che lo accompagna da sempre: "Il grande dono della musica che proviene dalla tradizione della fede cristiana resti vivo e sia di aiuto perche’ la forza creativa della fede anche in futuro non si estingua".
I ricordi: "Rimane indelebilmente impresso nella mia memoria come non appena risuonavano le prime note della Messa dell’incoronazione di Mozart, il cielo quasi si aprisse e si sperimentasse molto profondamente la presenza del Signore". Infine Ratzinger riconosce la bellezza delle arti in tutte le culture e le religioni ma sottolinea che "in nessun’altro ambito culturale c’e’ una musica di grandezza pari a quella nata nell’ambito della fede cristiana: da Palestrina a Bach, a Handel, sino a Mozart, Beethoven e Bruckner. La musica occidentale e’ qualcosa di unico, che non ha eguali nelle altre culture".
Discussione su questo articolo