"Ringrazio Silvio Berlusconi per averci ascoltato e per la sua dichiarazione di grande responsabilità e di affetto verso l’elettorato di Centrodestra e verso il Paese. Evidentemente il gesto che sono stato costretto a fare di fronte al silenzio assordante di una classe dirigente imbambolata e incapace di reagire é stato compreso". Fabrizio Santori, candidato alle primarie per la corsa a sindaco della Capitale e autore del blitz che lunedì scorso all’alba lo ha portato a cambiare la toponomastica di via dell’Umiltà, sede nazionale del Pdl, con la scritta "Via le primarie subito, per il rinnovamento della classe dirigente" commenta così la decisione di Silvio Berlusconi di non candidarsi e di indire le primarie entro dicembre.
"Il richiamo di Berlusconi ai giovani, al loro desiderio di essere parte attiva e di poter finalmente giocare da centravanti questa partita per non consegnare il Paese alla sinistra ci restituisce la speranza e l’orgoglio. Per mesi, inutilmente, abbiamo chiesto non solo le primarie, ma regole e tempi certi per quest’appuntamento con la democrazia che non poteva più essere rinviato. Ci auguriamo che il messaggio sia forte e chiaro per tutti coloro che hanno condizionato la partita calando dall’alto nomi e candidature. L’elettorato ha diritto di scegliere, com’è giusto che sia, i propri candidati".
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