Renato Schifani, a Padova per la festa della Polizia, ha invitato la politica a “ricomporre il divario con la gente e non solo a parole”, ma con fatti concreti. Una ricomposizione, ha aggiunto il presidente del Senato, che deve avvenire anche con “un’attenta analisi e con programmi che mostrino la volontà ferma e precisa di porre al bando ogni illegalità”.
La seconda carica dello Stato ha sottolineato che la politica deve “essere vicina agli italiani”, dunque deve fare “presto e bene, uscendo dal tunnel nebuloso e mostrando di aver capito, di voler andare avanti, nel pieno rispetto delle leggi e della trasparenza”.
Per il presidente del Senato “episodi di presunta illegalità e malcostume che coinvolgono anche rappresentanti della politica alimentano sentimenti di insoddisfazione e di rabbia tra la popolazione e creano un divario sempre più ampio tra cittadini e politica”. Oggi gli italiani vogliono “sapere come si spendono i soldi pubblici e la politica ha l’obbligo di spiegare come li utilizza, lo deve fare con la trasparenza dei bilanci che ne confermi l’uso corretto e finalizzato agli scopi per i quali le somme vengono date”.
Parlando poi dell’attentato a Brindisi: “I ragazzi non si toccano; qualunque sia la matrice del folle gesto di Brindisi dove ha trovato la morte la studentessa Melissa Bassi, sappiano gli attentatori che saranno individuati ed assicurati alla giustizia”. Schifani rivolge il suo “pensiero struggente di padre” ai genitori di Melissa Bassi: “Il mio abbraccio e’ quello di tutti gli italiani, per il vuoto incolmabile che li accompagnerà per tutti i giorni della loro vita”.
A margine della manifestazione, parlando con i giornalisti presenti, il presidente Schifani ha commentato la proposta di presidenzialismo alla francese lanciata da Silvio Berlusconi: “Non vedo inammissibilità alla proposta di Berlusconi”, quella sul semipresidenzialismo è “una proposta forte, di sostanza che puo’ rinnovare la qualità, la tenuta e l’azione delle forze politiche”. “Non sta a me giudicare i sì e i no. Mi limito ad affermare che si tratta di una proposta strategica strutturale. Poi saranno le forze politiche ad assumersi le responsabilità delle loro posizioni”.
E i tempi? “Ritengo che il tempo ci sia ancora. I tempi ci sono ancora per un dibattito in Aula che possa introdurre la modifica”. “Si parla di una legge costituzionale che arriverà in aula: quindi – ha concluso Schifani – qualsiasi emendamento che attenga alla modifica della forma di governo non vedo per quale motivo dovrebbe esser inammissibile”.
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