Nel mare dello sperpero e del malcostume italico quasi non fanno più effetto gli affitti d’oro, un bruscolino da 32,5 milioni annui, che la Camera paga per gli uffici che i deputati hanno fuori da Montecitorio e, cosa curiosa, sembra che tutti siano di un unico proprietario. La logica fa pensare che si sarebbe dovuto affittare in blocco per avere un grosso sconto ed ottenere così affitti da alloggi popolari, ma 32,5 milioni?
Alla fine dello scorso anno la Camera aveva infatti deciso con una legge di interrompere i contratti sia perchè troppo onerosi, in media circa 6700€/mese per ufficio, sia perchè l’enorme spesa complessiva mal si addice in un periodo di vacche magre, che impegna tutti al risparmio. Ebbene, a distanza di mesi nulla si è fatto, c’è il classico e squallido gioco dello scaricabarile tra Uff. Questori, Uff. di Presidenza e partiti, ove tutti gridano di voler annullare i contratti di affitto, ma nel contempo mettono solo i bastoni tra le ruote. Parlano di incostituzionalità, di sacro rispetto dei contratti e di sicuro contenzioso con il locatore…
Orbene, a questi soloni vorrei chiedere se le pensioni, tranne quelle truffaldine ad iniziare da quelle della legge Mosca, non siano un contratto che il lavoratore ha stipulato con lo stato appena ha iniziato a pagare i contributi, contratto che uno stato serio dovrebbe essere tenuto a rispettare ad ogni costo. Penso e spero che nessuno abbia in testa che la pensione non sia una forma contrattuale tra stato e cittadino e che deve essere rispettato soprattutto sotto il profilo etico e morale in quanto essa viene percepita quando la persona è avanti con gli anni e, pertanto, più facilmente attaccabile dallo stato padrone.
I nostri governanti ed i politicanti da quattro soldi privi di morale ci mettono in modo spudorato e truffaldino le mani sulle pensioni, anche su quelle che permettono appena di campicchiare e non vogliono avere l’autorità di rescindere contratti assurdi e dispendiosi. Da accanito peccatore, che però quasi sempre ci azzecca, mi viene da pensare che questi contratti oltre che essere poco seri (circa 6700€/mese sono una spudorata follia) possano in qualche modo alimentare il tipico italico intreccio di scambio di interessi. Ritengo altresì che, su questo argomento, anche un casto chierichetto di primo pelo, sarebbe scosso da molte perplessità.
A margine di questo scandalo c’è anche quello, non meno squallido, delle "ambasciate", con relativo personale poco impegnato, che le Regioni mantengono, a spese dei contribuenti, a Roma ed in altre prestigiose città del mondo. Lo scandalo e lo sperpero sono talmente sfavillanti che la magistratura ne è rimasta abbagliata per cui non fa nulla e/o non trova nulla di scandaloso. Sicuramente è molto più interessante ed a volte anche più piacevole origliare in casa altrui e/o fare a gara per scegliersi i fascicoli.
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