Il Popolo della Libertà è spaccato dalle polemiche interne al partito: ex Forza Italia ed ex An sono ai ferri corti. Da giorni si parla di scissione. E inoltra continua il dibattito che riguarda la (ri)discesa in campo di Silvio Berlusconi: è davvero opportuno il ritorno in prima linea del Cavaliere?
Ci pensa Fabrizio Cicchitto, capogruppo PdL alla Camera, a gettare acqua sul fuoco della polemica: “Non e’ il momento di polemiche incrociate fra ex Forza Italia ed ex An. Berlusconi e’ intervenuto con il solito senso di equilibrio. Bisogna guardare avanti e non stare a guardare all’indietro o a rispondere a interviste sbagliate di un tipo con interviste sbagliate di un altro tipo. I problemi che esistono nella societa’ italiana, nel sistema politico e anche nel Pdl vanno affrontati con serenita’ di giudizio, solidarieta’ e capacita’di iniziativa politica verso l’esterno".
Ignazio La Russa, coordinatore PdL, sa bene che nel partito c’è molta insofferenza, ma – aggiunge – bisogna andare avanti per vincere: “Una certa insofferenza c’e’ per l’attuale situazione e noi l’abbiamo denunciata per trovare la strada migliore per far tornare a vincere il centrodestra e questa e’ la mia linea e quella di Gasparri. Non ci piace immaginare un pareggio obbligato. Dobbiamo provare a vincere”. E sulla necessita’ di confermare il nome del candidato premier ha poi concluso: “Non c’e’ bisogno di correre, ma non si puo’ arrivare all’ultimo minuto a definire la leadership. Berlusconi ci ha dato tutte le assicurazioni in questa direzione”.
Gaetano Qualgliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, per quanto riguarda la candidatura dell’uomo di Arcore, dichiara: "Prima bisogna conoscere le regole del gioco, altrimenti si mettono in moto delle pantomime come le primarie della sinistra". Sulla situazione all’interno del partito, aggiunge che "c’e’ stata tensione, ma si e’ risolta e l’auspicio e’ che non ci sia più". E a proposito delle primarie del Pd, e del presunto ‘endorsement’ Pdl a favore del sindaco di Firenze, Quagliariello rileva: "con Renzi ci sono delle cose che sono condivise, mentre con gli altri due c’e’ una maggiore distanza, ma cio’ non significa preferire l’uno o l’altro".
Resta comunque un’atmosfera tesa all’interno del PdL, in questo periodo sempre più confuso: non avere chiaro in testa chi sarà il candidato del partito, a distanza di pochi mesi dalle elezioni, resta in ogni caso un problema. Che dovrà essere affrontato al più presto: altrimenti si rischia di generare ancora più confusione fra gli elettori di riferimento.
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