Nicole Minetti è sempre più protagonista del gossip politico di queste settimane. Al consigliere regionale della Lombardia in quota PdL è stato chiesto dal proprio partito di dimettersi. Ma lei per ora siede ancora sulla sua poltrona. “Lo decido quando dimettermi”, dichiara Nicole Minetti in un’intervista rilasciata a Vanity Fair, pubblicata sul numero che si potrà trovare in edicola dal 25 luglio. L’ex igienista dentale si dice persino disposta a rinunciare al vitalizio. "Piuttosto che prendere un vitalizio dalla Regione Lombardia mi dimetto il giorno prima che scatti il diritto, il prossimo ottobre. Giuro”. E poi ribadisce: “Decido da sola quando dare le dimissioni, non ho bisogno di ordini o pressioni. E non voglio dare a nessuno la soddisfazione di potermi rinfacciare in eterno il privilegio". E a Daniela Santanchè che l’aveva definita “inadatta alla politica”, lei replica: “Mi domando se e’ la stessa Santanche’ che una volta mi paragono’ a Nilde Iotti. Per carita’, cambiare opinione e’ legittimo. Io comunque non mi sento finita".
Nicole Minetti, indubbiamente una fra le esponenti PdL più sexy al giorno d’oggi, è in questo periodo a Los Angeles, in vacanza con il padre. Lontana, dunque, dall’altra parte dell’oceano. Forse un po’ anche per sfuggire ai paparazzi che ormai la seguono ovunque, e per allontanarsi almeno per qualche giorno dal gossip politico che non la molla un attimo. Buone vacanze, Nicole, e ricorda: dimissioni prima di avere diritto al vitalizio. L’hai giurato…
HO VISTO BERLUSCONI, NON MI HA DETTO DI DIMETTERMI ‘Io non sono andata ad Arcore perche’ Silvio Berlusconi ha chiesto le mie dimissioni. Il presidente le mie dimissioni non le ha mai chieste’. Lo afferma Nicole Minetti, consigliere regionale della Lombardia in un’intervista al settimanale Chi in edicola questa settimana. ‘Questo e’ importante dirlo – prosegue – d’altronde, le dimissioni sono un fatto estremamente personale. Nessuno puo’ obbligare un rappresentante delle Istituzioni a dimettersi. Non sono neppure andata, come ho letto da qualche parte, a contrattare la mia buonuscita. Non stiamo parlando di calciomercato. Sono andata dal presidente semplicemente per capire come poter gestire la bufera mediatica, che si e’ creata intorno a questo caso. L’ho chiamato io per chiedergli un colloquio, tutto qui’. ‘Berlusconi – sottolinea – mi ha detto che non dovevo farlo. Per due motivi. Le mie dimissioni agli occhi di tanta gente sarebbero apparse come un’ammissione di colpa, anche riguardo dell’inchiesta giudiziaria in corso. E poi, dato che per natura lui e’ una persona combattiva, mi ha esortato a resistere’.
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