Lo devo ammettere, non me lo aspettavo. L’unica avvisaglia che mi faceva pensare che Berlusconi non si sarebbe candidato è scattata quando – l’ho già scritto -, stranamente temporeggiava, non si pronunciava sul da farsi. Lo invitai, infatti, a dichiarare al più presto possibile che sarebbe sceso in campo riproponendo un fragoroso “predellino 2”, oppure che avrebbe lasciato il tutto in mano al “bravo guaglione” di Alfano, affinché compattasse lui una maggioranza di centro-destra degna ed all’altezza di controbilanciare il qualunquismo demagogico populista della sinistra e di quei comici “buffoni di corte” che impazzano sulla denigrazione dell’apparato statale.
Certo, diciamocelo francamente: questo apparato politico ha fatto di tutto per “smerdarsi” il più non posso con i milioni di euro gettati in viaggi, cene, rimborsi, feste mitologiche, appartamenti pagati da qualcuno, tangenti, municipalizzate, parentopoli, monogruppi consiliari, appalti, auto blu con autisti, collaboratori, gettoni di presenze, benefits, sconti, aumenti di doppi e tripli stipendi, e chi più ne ha più arraffa, alla faccia degli esodati, dei precari, dei giovani senza lavoro, delle famiglie monoreddito, dei pensionati, dell’IMU e dell’aumento di nettezza urbana, luce, gas, benzina,…
Il presidente o governatore che abbandona la propria carica per qualche motivo controverso, come ultimo atto, cosa fa per lasciare un buon ricordo di se stesso? Fa entrare nell’amministrazione pubblica o partecipata duecento persone senza concorsi, perché queste, moltiplicate per cinque parenti o amici rappresenteranno mille voti!
Francamente, a questo punto se avessi la possibilità, anche io mi farei un partito per arraffare quelle cifre di cui parlano i vari tesorieri di qualsiasi partito che (avete notato?) sorridono sempre, Penati, Lusi, Belsito, Fiorito,… Come se dicessero: “Ve l’abbiamo messo in quel posto! Ah, Ah! Siete voi che dovete piangere!”. Fin che la barca affonda si recupera quello che si può! Questa è la vera politica che funziona!
Tutto sommato, il Cavaliere – gli va riconosciuto -, comunque uno la pensi, è stato un signore prima: quando ha ceduto spontaneamente il passo a Monti ed ora per non esacerbare la situazione del centro politico italiano. Quando ha offerto il “campanellino” del comando al “tecnico” Monti, il Cavaliere lo ha fatto immediatamente, senza richiedere un lungo stillicidio politico alla Nazione: egli aveva ancora la maggioranza! E questa è stata l’unica vera grande azione di politica nazionale operata in questi ultimi anni, da un grande Statista. Ne siamo tutti arcisicuri: se al suo posto ci fosse stato un politico professionista di vecchi partiti, staremmo ancora a legiferare con governicchi di transizione, con inciuci fatti da transfughi, traditori, accaparratori di poltrone… Insomma, quelli che adesso stanno litigando accoltellandosi alle spalle e fondamentalmente accoltellando l’Italia!
Buona fortuna Angelino, ma non fare l’angelicchio in mezzo ai marpioni del centro! Mostra i coglioni! Comunque, attenzione, quello di Silvio non è certo un addio! Ne vedremo ancora delle belle.
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