L’ipotesi che Silvio Berlusconi torni a guidare il Pdl alle prossime elezioni politiche non e’ piu’ un mistero per nessuno. Quello che pero’ il Cavaliere premette, ad ogni interlocutore che nel corso di questi giorni si e’ recato a palazzo Grazioli, e’ che ci vorra’ ancora del tempo per ufficializzare il ritorno in prima linea. A ‘pesare’ nella decisione definitiva che sara’ presa in autunno saranno i risultati di un grande sondaggio che l’ex premier ha in programma di commissionare ad ottobre, mese per cui e’ attesa la sentenza di primo grado del processo Ruby. Il Cavaliere, e’ il ragionamento fatto con alcuni parlamentari, e’ intenzionato ad aspettare l’esito del sondaggio (e del processo) prima di prendere una decisione definitiva. Non e’ un caso infatti che, nonostante le ‘incoronazioni’ arrivate da tutto il vertice del partito, Alfano in testa, Berlusconi non abbia ancora detto una parola definitiva sull’ipotesi di candidarsi per la sesta volta alla premiership. D’altronde l’idea di aspettare un nuovo sondaggio rientra perfettamente nel ‘modus operandi’ dell’ex premier. Lo stesso, raccontano infatti, e’ accaduto nel momento in cui il Cavaliere ha deciso di far filtrare l’idea di un ritorno in prima linea alla guida del Pdl.
I suoi fedelissimi continuano a ripetere che Berlusconi non rinuncia all’idea che il Pdl, o il nuovo partito a cui sta lavorando, possa in realta’ far parte di quel progetto dei moderati guidato anche da una personalita’ esterna dal mondo politico: Se alla fine sara’ costretto a ricandidarsi di nuovo alla premiership – spiega uno dei parlamentari a lui piu’ vicini – e’ perche’ Casini ha deciso di giocare un’ altra partita. In realta’ nella mente dell’ex premier, al di la’ dei progetti politici, c’e’ la preoccupazione per le sue aziende e le fibrillazioni dei mercati.
Certo Berlusconi, spiega chi ha avuto modo di incontrarlo oggi a via del Plebiscito sa perfettamente che una vittoria alle prossime elezioni sarebbe un’impresa titanica ecco perche’ l’obiettivo e’ un altro e cioe’ mettere il Pd in difficolta’ e costringerlo ad appoggiare un governo di larghe intese. Il ‘piano b’ consisterebbe invece solo nella speranza di vedere cadere l’eventuale coalizione dei Democratici dopo appena 6 mesi.
Ecco perche’ di fronte a queste incertezze, Berlusconi si tiene pronto. Oltre a lavorare al nuovo progetto politico che pare (secondo i promotori della Liberta’) abbia gia’ un inno e un’ ipotesi di nome ‘Italia che Verra’, l’ex premier prosegue nella dieta ferrea e nelle corse ogni giorno, quando e’ a Roma, nei parchi della Capitale tanto e vero’ che l’impressione che hanno tutti i suoi interlocutori e’ di un Berlusconi ‘tonico e in gran forma’.
A ‘pesare’ nei progetti futuri resta comunque l’atteggiamento che avranno gli ex An. Se e’ vero che Berlusconi li ha rassicurati piu’ volte smentendo l’idea di voler dar vita ad una nuova Forza Italia, i dubbi restano. Non solo per la fisionomia del partito ma anche sulla possibilita’ di introdurre le preferenze, battaglia che sta a cuore agli ex aennini, nella prossima legge elettorale. Il Cavaliere nelle riunioni avute oggi si e’ detto scettico sulla possibilita’ che le prossime elezioni si tengano con un’ altra legge: Il Capo dello Stato vuole che si modifichi – e’ il ragionamento – ma ne’ il Pd ne’ Casini vogliono che si cambi davvero’.
Discussione su questo articolo