L’onorevole Angelino Alfano ha commesso un errore gravissimo nel volere rompere con il Popolo della Libertà e nel non volere confluire in Forza Italia, con la sua corrente. Questo gesto danneggia il centrodestra e condanna Alfano ed i suoi. Infatti, Alfano ed i suoi (ad eccezione del senatore Roberto Formigoni e dell’onorevole Maurizio Lupi, che hanno operato sul territorio) non hanno molti consensi a livello elettorale. Se si dovesse andare a votare, i vari Angelino Alfano, Andrea Augello, Carlo Giovanardi e soci finirebbero fuori dal Parlamento, com’erano finiti fuori dal Parlamento Gianfranco Fini, Italo Bocchino, Fabio Granata e Carmelo Briguglio. Questo, vista l’evoluzione della storia, non mi preoccupa più di tanto. Alfano ed i suoi meritano di essere buttati fuori dal Parlamento. L’ex-Ministro di Grazia e Giustizia Claudio Martelli aveva detto, nella trasmissione "L’aria che tira", (trasmissione che va in onda su "La 7") che non si baratta la lealtà ad un partito con il sostegno ad un governo. Alfano ed i suoi non sono stati leali nei confronti del partito in cui sono stati eletti. Quindi, quando si voterà e loro finiranno fuori dal Parlamento, si dimostrerà che loro hanno sbagliato perché non hanno tenuto conto di un fattore: l’elettorato.
L’elettorato è molto arrabbiato, frustrato e sfiduciato, anche per la crisi economica. Lo dico senza mezzi termini perché io (come tanti elettori) mi sento tradito da questi personaggi. Il destino politico di Alfano&Co. sarà la loro estinzione e questo, francamente, mi interessa poco. Mi preoccupano, invece, le conseguenze che potrebbero avere sul centrodestra queste scelte fatte da Alfano e soci, scelte che a mio giudizio hanno avuto una certa premeditazione nella loro concezione. Dico ciò a prescindere dal fatto che i membri del gruppo di Alfano restino nel centrodestra, cosa che hanno promesso.
Vi è il rischio che molti elettori del centrodestra si astengano (favorendo il centrosinistra) o vadano a votare Beppe Grillo.
Concludo facendo notare che se oggi ci troviamo ad avere a che fare proprio con Beppe Grillo ed il suo Movimento 5 Stelle è perché vi è anche la cattiva politica. La cattiva politica è anche quella politica di chi, in nome dell’acritica adesione ad un governo che non ha mantenuto gli impegni con la parte politica che lo sostiene, tradisce il mandato degli elettori. Serve un cambio di passo.
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