La “povera” Rosy Bindi ha paura di diventare accattona dopo la proposta di rivedere le somme corrisposte sotto le miriadi forme di rimborsi, stipendi, bonus, vitalizi ai parlamentari italiani. La cosa fa sorridere veramente se si pensa che nella Serenissima Repubblica di Venezia quelli chiamati a svolgere periodicamente determinate funzioni statali, a turno, molte volte accampavano scuse di lavoro o di altro impegno personale per non mettersi a disposizione della Stato. Tali periodi, infatti, invece di essere considerati momenti positivi nei quali gli interessati potevano approfittare, con la carica pubblica assegnata, per ottenere qualche “facilitazione” personale, magari arricchendosi con qualche speculazione, erano valutati come impegni da disertare, proprio perché considerati fondamentalmente una perdita di tempo per la propria attività. Considerando, infatti, che la nobiltà veneziana era costituita da ricchi commercianti, al contrario della restante italiana, composta da feudatari che vivevano di rendita, a Venezia, per la gestione della cosa pubblica, si era arrivati al paradosso di obbligare con la forza della legge il nobile di turno ad espletare una funzione pubblica, condannandolo eventualmente a forti penalizzazioni al suo commercio.
La Serenissima era un vero stato laico proto-liberistico al servizio del cittadino e basato sul lavoro del cittadino, il quale arrivava a pagare la propria sicurezza dei viaggi per mare allestendo a proprie spese delle navi militari organizzate in veri e propri convogli. D’altronde Venezia era l’unica potenza nella quale il Doge, quando veniva eletto – con una delle più contorte procedure per evitare inciuci – faceva una pubblica “promissione” di “NON” fare determinate azioni, come non utilizzare il denaro pubblico per scopi personali, non favorire i familiari ed i loro commerci, non appropriarsi dei regali ricevuti… : una lista molto lunga e dettagliata!
Insomma, a quel tempo fare il “politico” significava perdere tempo per la propria attività, mentre ora è un posto agognato per godere dei privilegi sugli altri cittadini. Checché ne dica Rosy e la sua Santa Casta.
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