Perche’ non parlo dell’aborto o delle nozze gay? Semplice, perche’ "non e’ necessario: la posizione della Chiesa su questi temi e’ gia’ chiara". Con un tratto di penna – e pochissime parole – papa Francesco archivia anni di appelli dei suoi predecessori sui temi etici, con i ricorrenti altola’ della Chiesa in materia di difesa della vita in ogni sua fase e della famiglia "naturale" uomo-donna. Ed e’ con questo atteggiamento, che non implica in nessun modo spostamenti nella dottrina ma semplicemente il non dover rimarcare i "divieti" ad ogni pie’ sospinto, che Bergoglio traccia la sua maggiore distanza dal predecessore Benedetto XVI. In altre parole, non e’ che il Pontefice argentino segni "aperture" in materia di aborto, di eutanasia, o di matrimoni omosessuali. Tutt’altro. Pero’ non sente il bisogno di ribadire i "no" della Chiesa. Per questo, Paese per Paese, ci sono gia’ le Conferenze episcopali. Lui ha altre priorita’, quello che gli sta a cuore e’ agire su altre "ferite" della societa’: la poverta’, le difficolta’ che vivono le persone piu’ bisognose di aiuto, le tragedie degli immigrati che muoiono in mare – come quelli per cui ha pregato a Lampedusa -, il dramma di chi vive in carcere – come i ragazzini cui ha baciato e lavato i piedi il Giovedi’ Santo a Casal del Marmo. Sono tanti gli aspetti del pontificato di Bergoglio che emergono dalla lunga conversazione con i giornalisti sul volo di ritorno a Roma dopo la trionfale Gmg di Rio de Janeiro. Ma uno dei piu’ indicativi e profondi e’ proprio questo.
Quando una giornalista brasiliana gli ha chiesto perche’ in Brasile – dove pure e’ stata approvata una legge che ha ampliato il diritto all’aborto e ha permesso il matrimonio tra persone dello stesso sesso – lui non abbia parlato di questi temi, il Papa ha risposto: "La Chiesa si e’ gia’ espressa perfettamente su questo. Non era necessario tornarci, come non ho parlato neppure della frode, della menzogna o di altre cose sulle quali la Chiesa ha una dottrina chiara!". E all’obiezione che era una argomento che interessa i giovani, ha ribattuto: "Si’, ma non era necessario parlare di questo, bensi’ delle cose positive che aprono il cammino ai ragazzi. Non e’ vero? Inoltre, i giovani sanno perfettamente qual e’ la posizione della Chiesa!". E all’ulteriore domanda su quale sia la sua posizione ha tagliato corto: "Quella della Chiesa. Sono figlio della Chiesa". Argomento chiuso, a differenza dei tanti altri su cui Bergoglio si e’ dilungato per circa un’ora e venti minuti di conferenza stampa. Con poche parole, dunque, il Papa ha mostrato ancora una volta che il suo non e’ il pontificato dei "no".
L’accento viene posto su altri aspetti: l’inclusione, persino dicendo "chi sono io per giudicare i gay?", la misericordia, l’accoglienza, l’andare verso la gente, in particolare gli ultimi e i diseredati, come un prete "callejero", di strada, si e’ definito ancora ai giornalisti in aereo ricordando di quand’era a Buenos Aires. Da certi fronti della Chiesa velate critiche arrivano a Bergoglio per il fatto che da lui non si ascoltano proclami contro nozze gay, aborto ed eutanasia (argomenti, questi ultimi, non toccati in maniera esplicita neanche nella giornata dell’Evangelium Vitae, e la cosa e’ stata molto notata). Del tema del valore della "differenza sessuale", quindi del fatto che ad essere "illuminata dalla fede" e’ la famiglia uomo-donna, Francesco ha parlato di passaggio nell’enciclica "Lumen fidei", ma e’ apparso chiaro che il paragrafo era opera di chi aveva ideato il documento e l’aveva elaborato quasi per intero, cioe’ proprio papa Ratzinger. E anche per quanto riguarda il dilemma dei sacramenti ai divorziati e risposati, papa Francesco ha voluto spiegare ai giornalisti che "questo e’ il tempo della misericordia". "La Chiesa e’ Madre: deve andare a curare i feriti, con misericordia". Questa e’ la Chiesa di Bergoglio. Un Papa che promette approfondimenti anche sul tema della "pastorale matrimoniale", incluso "il problema giudiziale della nullita’ dei matrimoni", che "si deve rivedere" – ha detto in aereo – "perche’ i Tribunali ecclesiastici non bastano per questo". Anche su questo, quindi, si attendono novita’, non solo sulle riforme del governo vaticano.
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