Laura Boldrini, presidente della Camera, ha ricordato nell’aula di Montecitorio i soldati morti a Nassiriya e tutti i caduti nelle missioni militari all’estero: “E’ per le istituzioni un dovere morale ricordare costantemente chi si è sacrificato per la difesa dei valori di libertà e democrazia su cui si fonda la nostra democrazia". L’emiciclo ha quindi rispettato un minuto di silenzio che poi si è concluso con un lungo applauso.
Il sottosegretario Ivan Scalfarotto, in aula alla Camera, è intervenuto a nome del governo alla commemorazione nell’anniversario della strage di Nassirya: “A nome del governo esprimo la piu’ profonda commozione e deferenza nei confronti della memoria dei nostri cittadini che hanno perso la vita con la nostra bandiera e come testimoni della nostra cultura e civiltà". "Il nostro sentimento piu’ commosso nei confronti delle loro famiglie, dei figli, degli amici che sentono ogni giorno la loro assenza", ha aggiunto Scalfarotto, ricordando come "l’Italia ripudia la guerra e questo Paese che si e’ dato queste parole importanti si e’ impegnato perche’ la pace e la cooperazione abbiano la meglio sulla morte e sulla guerra".
E IN CAMPIDOGLIO… Intanto Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, attacca Ignazio Marino, sindaco di Roma, colpevole, secondo La Russa, di non avere avuto tempo di essere presente alla cerimonia in Campidoglio in ricordo della strage di Nassirya. Al suo posto, infatti, è intervenuto il vicesindaco. “Il sindaco Marino, che evidentemente tra i suoi tanti impegni pubblici quali le trascrizioni dei cosiddetti matrimoni gay, non ha trovato il tempo per partecipare alla commemorazione, è riuscito a fare guai anche con la sua assenza". Perché? “Il vicesindaco di Roma – spiega La Russa – ignorava persino che il 12 novembre fosse la giornata dedicata a tutti i caduti delle missioni internazionali e non solo l’anniversario della strage di Nassirya. Il suo discorso, riferito ai soli caduti in Iraq, ha quindi scatenato le legittime proteste degli altri parenti intervenuti alla cerimonia”. In Campidoglio succede anche questo.
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