L’Unione europea "rimane la via maestra per progredire" ed anche per "prevenire e superare crisi come quella in cui da oltre cinque anni ci dibattiamo". A poco piu’ di due mesi dalle elezioni europee – insidiate, anche in Italia, da spinte populiste a nazionaliste – Giorgio Napolitano continua a professare la sue fede europeista ricordando ancora una volta come solo l’Europa possa ancora garantire al vecchio Continente ”la pace sulla base di una effettiva giustizia e coesione sociale”.
Lo scenario di questo nuovo richiamo ai valori dell’Unione non potrebbe essere piu’ evocativo. Il presidente della Repubblica ha infatti parlato a Cassino, uno dei luoghi simbolo dell’ orrore – nonche’ degli errori – della guerra. Ai piedi dell’abbazia di Monte Cassino il capo dello Stato ha voluto ricordare i 70 anni della sanguinosa battaglia condotta dagli alleati contro i nazisti per riportare la liberta’ in Italia.
"Vedete, dalla riflessione su una tragica esperienza vissuta 70 anni fa, nascono pensieri che si rivolgono ai dilemmi del mondo d’oggi", ha spiegato Napolitano. Ecco perche’ oggi non c’e’ alternativa al "rilancio di quel grande progetto dello stare insieme in Europa, del costruire insieme un’Europa capace di prevenire e superare le crisi". Mentre il premier Matteo Renzi ha iniziato una ostica tournee europea tra Parigi, Berlino e Bruxelles alla ricerca proprio di sponde anticrisi, Napolitano lo supporta da lontano.
"Non si oscuri mai la coscienza di quel che ci puo’ ancora dare l’unita’ europea: la Ue rimane la via maestra per progredire nel nuovo mondo globale, per lasciarci definitivamente dietro le spalle un passato come quello che oggi qui ricordiamo, per rafforzare e diffondere la pace sulla base di un’effettiva giustizia e coesione sociale".
Nessuna alternativa quindi all’Europa, a quello spirito comune che gia’ 70 anni fa porto’ soldati di ogni nazione sulle aspre montagne del frusinate a combattere e morire per un ideale. Ecco perche’ il presidente nella sua visita a Cassino non ha voluto rinunciare a visitare il cimitero polacco alle pendice della storica abbazia. Poco prima aveva detto: "’non deve mai oscurarsi il senso della riconoscenza di noi italiani per i combattenti delle piu’ diverse provenienze ed etnie che sotto le bandiere alleate furono impegnati per mesi nelle condizioni piu’ ingrate nell’azione per superare la linea Gustav e aprire la strada alla liberazione di Roma". Questa fu l’Europa in nuce e questa deve essere l’Unione del futuro.
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