Oggi Maurizio Lupi, PdL, vicepresidente della Camera, ha presentato a Montecitorio il suo ultimo libro, "La prima politica e’ vivere". Presenti alla presentazione Pier Luigi Bersani, Angelino Alfano, Gianfanco Fini e Pierferdinando Casini.
Fra i giornalisti presenti, anche Giovanni Floris, il conduttore di “Ballarò”, che chiede a Lupi se il Pdl aderirà alla nuova maggioranza per sostenere il governo Monti: “Le vie del signore sono infinite. Ci illuminera’ il Signore”, replica il pidiellino.
L’occasione della presentazione del libro è buona per parlare un po’ della situazione politica attuale. Pier Ferdinando Casini si rivolge a maggioranza e opposizione per richiamarle ad una "assunzione di responsabilità". "Berlusconi è stato un grande alibi per tutti, un grande manto per non doversi misurare con la drammaticità delle questioni, la caduta del governo porterà tutti a fare i conti con se stessi, ci chiama a una grande assunzione di responsabilità perché i governi passano ma i problemi rimangono, hanno radici e sedimenti antichi”.
A proposito dell’ipotesi di un governo guidato da Mario Monti: "Non esistono governi che non abbiano connotazione di carattere politico”, ha sottolineato Gianfranco Fini. Nella procedura di formazione del nuovo esecutivo, ha proseguito il presidente della Camera e leader Fli, "l’ultima parola spettera’ inevitabilmente al Parlamento, mi auguro nel piu’ breve tempo possibile. E poiche’ in una democrazia parlamentare i governi nascono solo in Parlamento, anche se puo’ accadere che muoiano fuori, tutto potra’ essere nuovo governo, ma sarà sempre e comunque un governo politico".
Pier Luigi Bersani è chiaro: "La politica e’ a una svolta, rifletteremo sulla chiusura del berlusconismo. Ma problema – aggiunge il leader del Pd – sarà capire e chiederci che tipo di democrazia vogliamo: se vogliamo ancora i salvatori della patria o se capiamo che ci salviamo solo tutti assieme".
Angelino Alfano, segretario PdL, da parte sua è convinto che Berlusconi sia “politicamente in campo ed e’ ancora capace di calamitare il consenso di milioni di elettori".
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