Dopo oltre 16 ore di pioggia incessante, sembra che la violenta ondata di maltempo ‘Medea’ stia dando una tregua all’Abruzzo e alle Marche e anche qualche timido raggio di sole ha fatto la sua comparsa. A destare preoccupazione, in una giornata all’insegna della paura, e’ stato non solo il fiume Pescara, a rischio esondazione, ma anche l’allagamento di alcuni reparti dell’ospedale del capoluogo adriatico e l’esondazione di un torrente nel teramano, oltre alla tanta acqua entrata in case, negozi ed aziende. Ha rischiato molto un turista veronese, in vacanza ad Alba Adriatica, che per colpa di un blackout elettrico è rimasto chiuso nell’ascensore di un condominio, e la cabina è scesa fino al seminterrato dove il pozzetto era allagato. A salvarlo Vigili del fuoco e carabinieri: nel frattempo l’acqua aveva invaso il vano, ricoprendo il turista fino al petto.
La perturbazione che sta interessando il Centro-Sud, avverte la Protezione civile in un nuovo avviso meteo, continuerà ad interessare le regioni centro meridionali, portando nuove piogge e temporali. Gli esperti prevedono dunque ancora piogge e temporali localmente anche molto intensi su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. I fenomeni potranno essere accompagnati da grandinate, fulmini e forti raffiche di vento.
Se all’ora di pranzo il fiume Pescara in alcuni punti aveva raggiunto la banchina, rendendo concreto il rischio di un’esondazione, tanto da spingere il Comune alla chiusura al traffico delle golene Nord e Sud, al momento la situazione e’ tornata sotto controllo. Dalla Capitaneria di Porto, infatti, fanno sapere che il livello dell’acqua e’ sceso di alcuni centimetri, ma si tratta di una ‘tregua momentanea’. ‘Lo stato di allerta – dicono alla Guardia Costiera – permane per le prossime ore, dato che sono previste nuove precipitazioni’.
La tanta acqua caduta non ha risparmiato neppure l’ospedale di Pescara. In mattinata, infatti, le infiltrazioni hanno provocato il crollo di alcune controsoffittature e il reparto di Radiologia e Medicina nucleare e’ stato chiuso. I macchinari per Tac e risonanza magnetica hanno subito danni a causa dell’acqua e sono andati fuori uso, mentre i pazienti sono stati trasferiti in altri ospedali. Sul posto e’ al lavoro una squadra di tecnici e la situazione, come confermato dalla stessa Asl, sta lentamente tornando alla normalita’.
Tanti disagi anche sulla costa del Teramano, dove quasi tutti i sottopassi sono stati invasi da metri e metri di acqua e fango, costringendo alla chiusura di decine di strade. La situazione piu’ critica si e’ registrata a Silvi (Teramo) per l’esondazione del torrente Cerrano, che ha provocato l’allagamento della strada statale 16 e delle vie secondarie, poi interdette al traffico. Numerose anche le richieste di intervento per abitazioni, negozi ed aziende allagate. In frazione Congiunti di Collecorvino (Pescara), ad esempio, i Vigili del Fuoco hanno lavorato per ore per far uscire i lavoratori di una fabbrica, rimasti bloccati nella struttura a causa della tanta acqua entrata.
Nelle Marche le zone piu’ colpite sono le province di di Ascoli Piceno e Fermo con Grottammare, Cupra Marittima e San Benedetto del Tronto. Qui, nella frazione di Porto d’Ascoli, è stata evacuata la Scuola primaria Alfortville, dopo che un fosso collettore è tracimato, e il parcheggio si è riempito di acqua e fango. Sul posto sono al lavoro i vigili del fuoco, mentre molti genitori dei bambini, andati a riprendere i figli, sono rimasti bloccati in auto: l’acqua ha invaso strade e sottopassi e il traffico automobilistico e’ quasi paralizzato. A Trieste problema per la bora. Le raffiche hanno toccato una punta massima di 99 kmh. Un albero secolare alto dieci metri e’ caduto in piazza Liberta’, di fronte alla stazione ferroviaria. Sfiorati i passanti.
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