La crisi c’e’ anche per colossi come McDonald’s, il re dei fast food. Tanto che il il Mc in Galleria Vittorio Emanuele a Milano ha dovuto chiudere, per lasciare il posto a una boutique di lusso (quasi sicuramente si trattera’ della griffe Prada). C’e’ chi da’ la colpa al sindaco Pisapia – "doveva muoversi prima, ormai e’ tardi” -, c’e’ chi sfoga rabbia e nostalgia sulla pagina Facebook del re degli hamburger – "mi mancherà", "é una vergogna!" – e c’e’ anche chi, per non perdersi l’ultimo pranzo a base di panino e patatine fritte, si e’ messo pazientemente in coda – una fila chilometrica – aspettando il proprio turno. Perche’ non c’e’ modo migliore per dire addio al proprio fastfood preferito, se non quello di provarne per l’ultima volta le ricette. Soprattutto se e’ gratis.
Gia’, un pranzo completo – panino, patatine e bibita – senza sborsare un centesimo. Il menu l’ha offerto proprio McDonald’s, ieri, dalle 13 alle 15 (ma a causa della lunga fila la distribuzione del cibo e’ stata anticipata alle 12 e 20 circa).
E’ stato calcolato che oltre 5mila persone hanno approfittato dell’offerta. E questo ci suggerisce due cose: che si provera’ tanta nostalgia dello storico McDonald’s ; e che la crisi ha spinto migliaia di giovani e meno giovani a mettersi in fila per un hamburger da 1 euro, una normale porzione di french fries e una coca cola. Insomma, c’è pure voglia di mangiare gratis, e non solo malinconia per un locale – amatissimo – che chiude.
Ho mangiato al McDonald’s di Piazza Duomo decine e decine di volte, da ragazzo. Andare in centro a Milano, con gli amici – Ricky Filosa, oggi direttore di ItaliaChiamaItalia, era sempre dei nostri -, voleva dire anche questo: tappa al Mc, pochi spiccioli e si pranzava in compagnia. Eravamo giovani dalle tasche vuote, i ristoranti più classici per noi erano inaccessibili. Era il tempo in cui la moda dei "paninari" si faceva largo tra i giovani. Era il tempo in cui al Mc si faceva amicizia, si conoscevano ragazze, ci si divertiva. Era un ritrovo. Ma da oggi non lo sarà più.
5mila persone in fila per un panino. Tantissimi i giovani, che oggi – come vent’anni fa – hanno le tasche (quasi) vuote e dunque affollano i fast food. McDonald’s da sempre fa contenti tutti: bambini e adulti, ricchi e poveri. Un simbolo di democrazia di fatto, dove chiunque puo’ entrare e uscire sazio, senza spendere una fortuna.
Al posto del ristorante della catena americana ci sara’ dunque una griffe legata all’alta moda, puro lusso: quei locali non vedranno più entrare ogni giorno migliaia di persone di ogni classe sociale, ma solo ricchi turisti in cerca dello shopping di lusso, di quel prodotto firmato pagato una borsa di quattrini per sentirsi felici, di quello status symbol creato dalla vanità. I locali della Galleria Vittorio Emanuele non saranno più così democratici, come lo sono stati negli ultimi vent’anni.
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