Ho l’impressione che l’attuale premier a forza di esternare: "abbiamo fatto, faremo, andremo avanti, nessuno ci fermerà, i colpevoli saranno puniti”, si stia incartando su se stesso, fino al punto di non capire più cosa il suo esecutivo ha decretato.
Nella conferenza stampa di fine anno è addirittura sbroccato affermando che si sente come Al Pacino in "Ogni maledetta domenica" che cerca di dire ai suoi che ce la si può fare.
Sulla riforma del lavoro, ed esattamente sulla licenziabilità dei dipendenti statali, in un’intervista a Il Giorno, il premier ha fatto alla Ponzio Pilato, se ne è lavato le mani ed ha annunciato: "Sarà il Parlamento a pronunciarsi su questo punto, sollevato da Ichino. Esiste giurisprudenza nell’uno e nell’altro senso. Ma non sarà il governo a decidere… A febbraio, quando il provvedimento sul pubblico impiego firmato da Marianna Madia verrà discusso in Parlamento, saranno le Camere a scegliere".
Orbene, anche a un profano di politichese viene da chiedersi perchè abbiano perso tempo a decretare a vanvera; non potevano stare a casa magari a giocare a tombola facendo risparmiare allo Stato qualche euro?
Altro provvedimento, veramente stravagante e che finirà senza dubbio per essere annoverato tra i maggiori paradossi del governo Renzi, e non solo, è quello inerente alla depenalizzazione di circa 110 reati lievi che, oltre ad avere lo scopo di far uscire di galera dei "galantuomini", ha anche lo scopo, secondo il governo, di alleviare il lavoro dei magistrati. Pura e semplice follia, sia per i mascalzoni che inizieranno subito con le loro "marachelle", sia perchè il lavoro dei magistrati non sarà alleggerito, in quanto il reato può essere considerato lieve solo in base alla discrezionalità del giudice, supportata da valutazioni, indagini e quant’altro un serio amministratore della giustizia è tenuto a fare a meno che non si ricorra ad archiviazioni in automatico che, però, possono essere impugnate in sede civile dalle vittime che dovranno attendere i soliti tempi biblici.
Sarebbe molto più semplice costruire nuove carceri anche con lo scopo di creare nuovi posti di lavoro, ma, per taluni è inconcepibile. Mi viene spesso il sospetto che Renzi sarebbe stato un ottimo imbonitore e nulla di più, in quanto come politico può andar bene solo quando, come è successo, subentra ad assolute nullità, ma poi, gira e rigira, tutti capiscono che una volta passato al setaccio non rimane nulla come è successo per Monti.
L’unica scusante per Renzi, oltre alla mancanza di doti di fondo è che si trova a capo di un partito di cattocomunisti che sono nella maggior parte invasi dall’antiberlusconismo, per costoro basta sentirlo nominare che subito "danno i numeri" e si comportano come quel tale che per fare un dispetto alla moglie si tagliò i"pendenti": Stoltezza a parte quel tale dimostrò che li aveva.
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