Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, torna a difendere la riforma del mercato del lavoro e lo fa apertamente. E’ una riforma ‘complessa, ma io la difendo’: innanzitutto perche’ mira ad una maggiore inclusione e ad una distribuzione piu’ equa e vasta delle tutele. Sull’articolo 18 e’ vero che ‘stiamo togliendo qualcosa, ossia la garanzia che impediva il licenziamento consentendo al giudice di reintegrare il lavoratore, ma non lo abbiamo smantellato’, dice parlando ad un convegno sul welfare organizzato dall’Udc, a Torino. Da cui interviene il leader Pierferdinando Casini: il ddl ‘passerà. Il Pdl avra’ senso di responsabilità’.
Lo stesso capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un messaggio al Psi che celebra a Genova i suoi 120 anni, parla di ‘giustizia e solidarieta’ nella societa’, equita’ e collaborazione internazionale’ quali ‘esigenze e punti di riferimento imprescindibili’ di fronte alla ‘grave crisi economica e sociale in atto’.
Al ministro del Lavoro replica il leader della Cisl, Raffaele Bonanni: ‘Fa bene Fornero a difendere l’impianto della riforma. Ma ci aspettiamo la stessa determinazione del Governo anche in Parlamento dove sotto la spinta delle lobby, si sta cercando di stravolgere il testo faticosamente concordato con le parti sociali’. E poi, ancora rivolto al ministro, aggiunge con uno strascico polemico sulla partecipazione all’assemblea Alenia: ‘Prima di spiegare la riforma, bisogna anche approvarla in tempi brevi e con poche correzioni’, visto che c’e’ ‘il rischio che salti tutto l’impianto’, ammonisce Bonanni.
Oggi, afferma Fornero, l’articolo 18 e’ ‘una cittadella riservata a pochi lavoratori e da cui sono stati esclusi sistematicamente i giovani e spesso le donne’. Per il ministro, ‘la vera rivoluzione’ per l’Italia ‘sarebbe una modifica del sistema di ammortizzatori sociali in cui non va protetto il posto di lavoro, ma il lavoratore nel mercato del lavoro’. Il ministro sottolinea anche che ‘l’assistenza va separata dalla previdenza e va finanziata con tassazione progressiva’.
Sulla flessibilita’ in entrata ribadisce, invece, l’obiettivo di mantenerla ma ‘allo stesso tempo di impedire l’uso distorto di certi contratti’, come le partite Iva: ‘Bisogna evitare che troppe persone siano costrette a lavorare cosi’ perche’ o mangiano quella minestra o niente’.
Ma e’ proprio il capitolo della flessibilita’ in entrata a tenere aperto il dibattito politico, dopo la posizione chiara espressa e ribadita anche oggi dal presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri. ‘Abbiamo detto al governo che le norme che rendono difficili le assunzioni sono sbagliate e vanno corrette. Dialoghiamo con il governo con spirito costruttivo. Se gli errori saranno corretti, diremo si’, in caso contrario diremo no’. Non e’ il momento di ‘fare bizze’, afferma poco piu’ tardi Casini, ‘ci sono margini di miglioramento’ ma ‘non creiamo difficolta’ al governo che sta facendo bene’.
Il percorso parlamentare del ddl riprendera’ la prossima settimana: in commissione Lavoro al Senato le votazioni, previste per lunedi’ 30, non si terranno prima del 2 maggio, quando si riunira’ la commissione Bilancio per il parere.
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