Sempre peggio la situazione del lavoro in Europa: nei primi mesi del 2013 accelera l’erosione dell’occupazione, e sono sempre meno quelli che hanno un impiego soprattutto in Grecia, Portogallo, Spagna, Cipro e Italia. Ma intanto le retribuzioni lorde, fa sapere l’Istat, in Italia aumentano. Nel primo trimestre del 2013 l’occupazione scende di -0,5% rispetto al trimestre precedente, e per l’Italia il calo e’ di -1,2%, superato solo da Grecia (-2,3%), Portogallo (-2,2%), Spagna e Cipro (-1,3%). Il deterioramento dell’occupazione ha insomma subito un’accelerazione rispetto al 2012: nell’ultimo trimestre dell’anno scorso il calo era stato -0,3% per la zona euro e -0,5% per l’Italia. E nei trimestri precedenti il segno meno oscillava tra -0,1 e -0,3 nella zona euro e mai sopra -0,5 per l’Italia.
I settori piu’ in sofferenza sono edilizia (-1,6%), agricoltura (-1%), industria (-0,6%). In numeri, nel primo trimestre 2013 gli occupati sono stati 145,1 milioni nell’area euro. In territorio positivo invece l’occupazione di Germania (0,2%), Austria e Malta (0,3%), Estonia (2,3%) e Lussemburgo (0,1%).
A fronte di una forza lavoro in calo l’Istat fa pero’ sapere che nel primo trimestre del 2013 le retribuzioni lorde (cioe’ comprese le due voci piu’ pesanti, tasse e trattenute previdenziali che sono a carico del lavoratore), al netto degli effetti stagionali e della Cig, registrano nel complesso dell’industria e dei servizi un incremento dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Ma e’ aumentato anche il costo del lavoro (+0,6%) e gli oneri sociali per unita’ (+1,4%).
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