Giovanni Jannuzzi, già ambasciatore d’Italia in Argentina, in un articolo pubblicato su “Tribuna Italiana”, quindicinale diretto a Buenos Aires da Marco Basti, parla della prossima visita del presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, in Argentina.
Secondo Jannuzzi “la visita del Presidente della Repubblica Mattarella all’Argentina, il 7 maggio, assume un valore particolare. L’ultima visita di un Presidente italiano era stata quella effettuata da Ciampi nel marzo del 2001. Alla Casa Rosada c’era De la Rua. Poi sopravvennero la crisi, col grave problema del debito argentino verso l’Italia, e il lungo governo Kirchner, e le relazioni politice tra i due Paesi, pur accomunati da un forte legame di sangue, scesero di livello. Solo negli ultimi anni del governo di Cristina Kirchner, grazie agli sforzi dell’Ambasciatrice d’Italia, Teresa Castaldo, ripresero i contatti a livello politico, ancorché sporadici. Poi, nel febbraio del 2016, con Maurizio Macri alla Casa Rosada, si svolse la visita del Presidente del Consiglio Renzi, una dimostrazione dell’interesse e dell’affetto con cui l’Italia guarda al grande Paese fratello di America Latina”.
“Ora la visita presidenziale viene a dare il suggello più alto a questa rinnovata consuetudine di rapporti. Va notato che, secondo gli usi internazionali, alla visita di Ciampi avrebbe dovuto replicare una visita in Italia del Presidente argentino. Duhalde viaggiò a Roma in modo non ufficiale. Kirchner avrebbe dovuto andarci, ma erano i tempi in cui la questione del debito era piú acuta e l’allora Presidente temette di essere oggetto a Roma di manifestazioni ostili e addirittura dell’embargo dell’aereo presidenziale. Cristina Kirchner é stata a Roma per riunioni della FAO e per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’indipendenza italiana. Macri é stato a Roma per vedere il Papa, ma fu ricevuto al Quirinale dal Presidente Mattarella”.
“A mia scienza, una visita ufficiale di un Presidente argentino non c’é stata, dopo quella effettuata da Menem nel marzo 1999, che ho contribuito a organizzare e che fu un completo successo. Si firmarono in quella occasione vari accordi, tra cui uno di consultazione politica al piú alto livello (pari a quello che l’Italia ha soltanto con grandi Paesi europei, come la Francia, la Germania, la Spagna e la Gran Bretagna). Questo accordo non é stato mai di fatto applicato. A mio avviso dovrebbe essere rimesso in vita”.
“La visita di Mattarella avviene in un momento che per l’Argentina é al tempo stesso difficile e pieno di speranze. Il Presidente Macri ha certamente fatto molto per restituire al Paese un clima di normalitá istituzionale e forse anche per questo conserva un buon indice di popolaritá, ma l’economia stenta a riprendersi, anche se qualche segnale positivo non manca. In queste circostanze, l’appoggio italiano puó essere utile e con tutte le ragioni l’Ambasciatrice Castaldo si é adoperata perché la visita abbia un contenuto concreto sul piano della collaborazione economica”.
“Per un ‘patagonico’ come me, é inoltre motivo di soddisfazione che il Presidente Mattarella venga a Bariloche, per visitare l’INVAP e il Centro Atomico, che sono fiori all’occhiello della scienza e della tecnologia argentine. Ma dal Llao Llao potrá anche ammirare la maestosa bellezza del lago e delle montagne imbiancate e capirá perché per tanti questo angolo di terra é un paradiso”.
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