Subito dopo l’omicidio dello sventurato cinese e della figlioletta, avvenuto a Roma, prima ancora di sapere di che "razza" fossero gli assassini, da moltissime bocche italiane si è levato un grido disperato: "Siamo razzisti!". Lo stesso grido stava per uscire dopo il criminale investimento del vigile urbano a Milano, perché un nomade dopotutto era finito con il piede sotto la ruota dell’investitore omicida, presunto evasore fiscale italiano proprietario di Suv. Ma l’urlo è rimasto nella strozza. Infatti, anche questa volta gli assassini sono, quasi certamente, degli "extracomunitari"; i quali fanno i lavori – ci dice la Caritas – che gli italiani non vogliono più fare. Aggiungerò comunque, a scanso di equivoci, che prima di accusare di assassinio i sospettati – questo io l’ho imparato all’estero – occorrerà attendere la sentenza di condanna… che in Italia, tra appelli, ricorsi, controricorsi e talk show, conoscerà i soliti "tempi lunghi".
Ora io mi chiedo, dopo il delitto di Milano e dopo i tanti exploit commessi dai nostri poveri Rom, a quando un nuovo libro di Gian Antonio Stella dal titolo: "Quando i nomadi eravamo noi"? Il tutto "a beneficio" di noi "italiani all’estero", che tanti calci in c… abbiamo ricevuto dalle popolazioni dei Paesi d’approdo cui ripugnavano persino la nostra indecente passione per l’olio d’oliva e il nostro raccogliere la cicorietta nei campi, e che oggi questi calci in c… li riceviamo idealmente dall’ineffabile massa di francescani-evasori della Penisola, afflitti da un cronico buonismo minchione e autolesionista. Questi italiani esperti in autodenigrazione salivano di piacere nell’autoflagellarsi attraverso l’onnipresente accusa di razzismo lanciata contro il proprio popolo (cui essi evidentemente non ritengono di appartenere). Sì, voi italiani mondialisti e francescani a parole, così pronti – sempre a parole – a volgere l’altra guancia a chi vi schiaffeggia e l’altra tasca a chi vi borseggia, purché sia straniero, siete in realtà pieni di intolleranza e di odio vero i vostri fratelli-avversari d’ideologia, di bottega, di parrocchia, di squadra di calcio… Siete voi i razzisti: razzisti antitaliani.
Claudio Antonelli
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