Il Senato dice sì alla riduzione del numero dei deputati. Con 212 sì, 11 no e 27 astenuti l’Aula di Palazzo Madama ha approvato l’articolo 1 delle riforme costituzionali che prevede che il numero dei deputati scenda dagli attuali 630 a 508, 8 dei quali eletti nella circoscrizione estero. A favore hanno votato Pdl, Pd, Udc, Idv, Coesione Nazionale e Api; la Lega si e’ astenuta. In dissenso dai rispettivi gruppi hanno votato contro l’articolo 1 l’esponente radicale Donatella Poretti, Luigi Li Gotti (Idv) e Mario Baldassarri (Api-Fli).
Il seguito della discussione è stato rinviato a mercoledì della prossima settimana, quando si tratterà di ridurre il numero dei senatori.
Rimane dunque la circoscrizione estero, quella che riguarda gli italiani nel mondo e i loro rappresentanti in Parlamento. In Senato sono stati infatti respinti tutti gli emendamenti al testo di riforma costituzionale che proponevano l’abolizione dei deputati eletti all’estero o ne chiedevano una loro qualche ulteriore diminuzione rispetto alla riduzione già approvata in prima commissione che prevede il passaggio da dodici a otto eletti all’estero.
Mentre la Lega nord ha ribadito la sua posizione a favore dell’abolizione delle circoscrizioni estere, così come i senatori radicali e l’Idv, il senatore del Pd Giorgio Tonini ha sottolineato come gli italiani all’estero siano "un’enorme potenzialità" per l’Italia "che dobbiamo imparare a usare" e Claudio Micheloni, eletto nella circoscrizione Europa, ha aggiunto: "Il costo della nostra elezione è sicuramente il miglior investimento che l’Italia ha fatto rispetto a quello che gli italiani all’estero hanno dato al nostro Paese". Ferma anche la posizione del Pdl, che con l’ex sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica, pur riconoscendo la necessità di rivedere i meccanismi di elezione nelle circoscrizioni estere, ha affermato: "Non accetto, a nome del Popolo della libertà, che si possa mettere in discussione il voto degli italiani all’estero per la storia che questi rappresentano". A chiedere, invece, una revisione complessiva della legge sulle elezioni nelle circoscrizioni estere è stato il leader dell’Api Francesco Rutelli.
DEPUTATI A 21 ANNI La norma, che riscrive l’articolo 56 della Costituzione, stabilisce inoltre che "sono eleggibili a deputato tutti gli elettori che nel giorno delle elezioni hanno compiuto i 21 anni di eta’" e non piu’ 25 come previsto oggi. "La ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni – prosegue il testo approvato dall’aula del Senato – fatto salvo il numero dei seggi assegnati alla circoscrizione estero, si effettua dividendo il numero degli abitanti della Repubblica, quale risulta dall’ultimo censimento generale della popolazione per 500 (e non piu’ 618 come e’ oggi, ndr) e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ogni circoscrizione, sulla base dei quozienti interi e dei piu’ alti resti".
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