Ieri, alla Camera dei Deputati, si sono votate le mozioni presentate dalle forze di maggioranza e dall’opposizione sulle riforme elettorali. Il Movimento Associativo Italiani all’Estero ancora una volta è stato l’unico gruppo che, nell’ambito delle proposte di riforma costituzionale e politica, ha richiamato l’attenzione sulle questioni che riguardano gli italiani nel mondo.
E’ stato l’On. Mario Borghese, eletto con il MAIE nella ripartizione estera Sud America, a intervenire in Aula a nome del Movimento e a dichiarare il sostegno alla mozione n. 1-00056, presentata dagli onorevoli Brunetta, Dellai e Pisicchio, votando sì all’istituzione di un Comitato Bicamerale per le riforme, confermando l’impegno del MAIE a “collaborare con gli altri partiti per il necessario e non più prorogabile rinnovamento politico-istituzionale del Paese”.
SEMI-PRESIDENZIALISMO Per quanto riguarda la forma di governo, “il MAIE è favorevole ad un sistema semipresidenzialista alla francese”, ha affermato Borghese. “In una situazione di grande incertezza politica come quella che stiamo vivendo, con gravi ripercussioni sulla società civile e sui mercati economici e finanziari, nazionali e internazionali, è quanto mai urgente garantire stabilità all’esecutivo: stabilità che si può ottenere con il semipresidenzialismo, grazie all’elezione diretta del Presidente della Repubblica e ai suoi poteri di indirizzo al Governo”.
VOTO ESTERO Il deputato residente in Argentina ha parlato anche di legge elettorale, sottolineando la necessità di modificare la metodologia del voto estero: un voto che, “sebbene non sia affetto da quelli che ormai vengono da tutti considerati i vizi dell’attuale legge elettorale – listini bloccati con nomine calate dall’alto – in quanto per noi vige il sistema delle preferenze, siamo consapevoli che esso possa e debba essere migliorato”. Dunque, necessaria “l’introduzione dell’inversione dell’opzione”, più volte auspicata anche da ItaliaChiamaItalia; un meccanismo “che permette la formazione automatica di un corpo elettorale più limitato ma realmente interessato a votare”. Insomma, l’italiano all’estero interessato a esprimere il proprio voto per corrispondenza, inserisca il suo nome in un registro elettorale presso il Consolato. Non solo: per il MAIE anche “il voto presso il consolato” può e deve essere una opzione. In questo modo, si potrà “garantire la totale efficacia del procedimento elettivo”. Anche quello del voto in consolato fa parte del “sistema misto” proposto più volte dal nostro quotidiano online: voto per posta (migliorato, con registro elettori ma non solo), voto nei consolati e voto elettronico. Sia poi il connazionale a votare attraverso il modo che preferisce.
RIDUZIONE PARLAMENTARI Borghese ha toccato anche il tema che riguarda il taglio del numero dei parlamentari. Con particolare riferimento al numero degli eletti oltre confine, ha spiegato: “Nella Circoscrizione estero votano più di 4 milioni di connazionali (pari a 10 % dell’ elettorato) e i parlamentari eletti all’estero sono solo 18. Noi, parlamentari del MAIE, auspichiamo che, in sede di riforma, almeno questi 18 siano confermati”.
Un intervento, quello del giovane deputato italo-argentino, concentrato sui temi che stanno più a cuore al MAIE, temi spesso presenti all’interno del dibattito che ruota intorno agli italiani nel mondo. Il MAIE, unica forza Parlamentare a parlare di italiani nel mondo alla Camera all’interno del dibattito sulle riforme elettorali, ha proposto le proprie soluzioni. L’augurio è che le altre forze politiche e il Parlamento sappiano tenerne conto.
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