Dall’Argentina guardiamo all’Italia pieni di speranza, augurandoci che la situazione politica e sociale del Paese possa presto rasserenarsi. Certo è che non sara’ facile. Non sara’ facile per il governo Monti navigare nelle acque parlamentari, dove da una parte il PdL promette pieno sostegno, dall’altra il Pd, pur garantendo appoggio all’esecutivo del Professore, mette dei paletti. Sulla riforma del lavoro, per esempio: Bersani non se la sente di staccarsi dalla Cgil, e questa sua voglia di non mollare il sindacato lo penalizzera’, ne siamo convinti. Perche’ la riforma del lavoro va fatta, perche’ l’articolo 18 non deve essere considerato un tabu’, perche’ l’Italia ha bisogno di ammodernarsi, anche cestinando vecchi meccanismi e regole che ne impediscono la crescita. Lo stesso Draghi ha dovuto ammettere che "il sistema sociale europeo è superato".
Tempi duri, quindi, soprattutto per la sinistra. Bersani proprio non capisce che il tempo dell’assistenzialismo e’ finito, ma dovrebbe farsene una ragione. Per fortuna una donna di ferro come il ministro Fornero gli ha gia’ risposto: noi andiamo avanti. Che poi e’ quello che chiede anche il PdL, con Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, e noi siamo con loro.
Politica italiana a parte, qui in Argentina noi del Movimento delle Liberta’ stiamo studiando il percorso che ci portera’ al massimo entro una decina di mesi ad affrontare una campagna elettorale forte e chiara. Una campagna elettorale che comunque per noi e’ gia’ cominciata: siamo convinti infatti che il cammino va intrapreso in tempo, non all’ultimo momento. Ed e’ quello che stiamo facendo, non da oggi.
Il PdL in Argentina e in Sud America, purtroppo, resta assente. Questo dipende anche dalla guida del PdL nel Mondo, che non riesce a garantire alcun rilancio del partito all’estero. Di recente abbiamo anche ascoltato e letto dichiarazioni che ci hanno lasciato sconcertati. Mi riferisco a quelle del Coordinatore del PdL nel mondo, appunto: se non fa più parte del partito, perche’ non si dimette ufficialmente? A che gioco sta giocando? Pensava che le sue parole pronunciate qui a Buenos Aires non arrivassero in Italia? Beh, i fatti provano che si sbagliava.
Anche per questo puntiamo moltissimo sul nostro Movimento, che ci rende liberi di agire e di fare politica al di la’ degli steccati del partito. Stiamo studiando diverse iniziative sul territorio, e presto ne daremo conto.
Prima di concludere desidero lanciare al governo un appello che riguarda i due marò italiani in stato di fermo in India, i nostri soldati migliori, la nostra forza a livello internazionale, sempre in giro per il mondo, a difesa, a protezione, a salvaguardia della liberta’, della democrazia, della sicurezza. Sono il nostro fiore all’occhiello, coraggiosi, capaci, pronti al sacrificio. Nessuno di noi puo’ pensare che i nostri maro’ abbiano volontariamente mirato ad uomini disarmati, o che abbiano sparato se non per reazione dinanzi a una evidente situazione di pericolo. Resta in ogni caso la preoccupazione per una vicenda poco chiara e di difficile soluzione per la nostra diplomazia, che deve sapere interpretare le leggi indiane e gli umori di una popolazione alle prese con un momento politico molto acceso. Anche la presenza di Sonia Gandhi come candidata potrebbe condizionare in un senso o nell’altro le decisioni di chi dovra’ giudicare. Il nostro governo non manchera’ comunque di solidarizzare e intervenire a favore delle famiglia delle vittime; ma quello che il titolare della Farnesina deve fare subito e’ di persuadere le autorita’ indiane a rilasciare i nostri militari trattenuti senza prove e a rischio di pesante condanna sull’onda dell’emotività popolare; e riportarli a casa sani e salvi. Subito!
*Coordinatore del Movimento delle Libertà in Argentina
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