Da quando c’è stata a Buenos Aires la festa del Maie, che ha avuto come ospite d’onore il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, ci siamo ritrovati, quasi tutti i giorni, a discutere del movimento fondato e presieduto da Ricardo Merlo. Commenti, opinioni, ragionamenti messi nero su bianco. Non vogliamo fare pubblicità più o meno occulta a quello che viene considerato da molti il partito degli italiani all’estero, ma si dà il caso che il Maie – soprattutto nell’ultimo periodo – ha monopolizzato l’attenzione per quanto riguarda la politica degli italiani nel mondo.
Sperando di non dilungarmi troppo, provo a spiegare perchè, a mio avviso, sono in tanti – soprattutto idealmente vicini al centrodestra – a guardare con sempre maggiore attenzione al Maie. E voglio insistere, anche dopo aver letto l’intervento del nostro Mario Galardi, che da Caracas di fatto ha bocciato l’iniziativa di un unico partito a favore dei connazionali residenti all’estero, anche se coinvolge persone di ogni visione politica.
Ho già spiegato che nel Maie destra o sinistra fa poca differenza: l’obiettivo è lavorare per gli italiani nel mondo. Il tema che riguarda i consolati, per esempio, è di destra o di sinistra? Quello che riguarda la diffusione e la promozione della nostra amata lingua all’estero, è di destra o di sinistra? La salute, i detenuti italiani nel mondo, gli organi di rappresentanza degli italiani all’estero, la difesa del made in Italy: sono temi di destra o di sinistra?
Certo, le soluzioni possono essere diverse, e dipendono dalle diverse visioni di politica economica e sociale. Ma personalmente credo che una giusta sintesi sia possibile, volta per volta.
Galardi ha ragione quando scrive che e’ importante battersi per i valori in cui si crede. Ma all’estero la politica è chiamata ad occuparsi di temi che interessano più gli italiani nel mondo che la vita nazionale del nostro Paese. Certo, c’è anche quello, c’è e ci deve essere la partecipazione responsabile degli eletti alle decisioni legislative che riguardano il Paese, ma non si può pensare che un piccolo partito come il Maie possa avere la forza di cambiare il destino della Nazione. Già sarebbe molto se riuscisse a presentare e a fare approvare in Parlamento proposte atte a migliorare la qualità di vita quotidiana dei concittadini residenti oltre confine.
Ma veniamo al nostro interrogativo: perchè sempre più persone si avvicinano e si stanno avvicinando al Maie? Perchè il progetto è interessante e perchè non si vede altro in giro. Non è un caso se fra le persone che si stanno avvicinando a Merlo, molte sono di centrodestra. Chi sta a sinistra ha già a Roma il proprio punto di riferimento: il Pd nel mondo, con il suo responsabile, Eugenio Marino, che – non c’è che dire – lavora bene e alacremente. Anche se Marino è avversario di Merlo, e durante le elezioni lo sarà ancora di più, i due riescono a collaborare nell’interesse dei connazionali. Evidentemente, se l’obiettivo è comune, le strade da percorrere per raggiungere la meta non possono certo divergere. E’ in quest’ottica e in questa prospettiva che la novità del Maie può risultare convincente.
Diverso è il discorso per il PdL. Il PdL che non collabora, non lavora insieme agli altri partiti, non ascolta, non risponde, non propone iniziative, non coinvolge; il PdL che a Roma non ha un interlocutore ufficiale per quel che riguarda gli italiani all’estero. E quindi chi ha il cuore a destra non sa più da che parte andare, a chi rivolgersi, con chi parlare. Senza contare che il partito all’estero non c’è. Ci sono i vari azzurri sparsi per i cinque continenti, ma ciascuno per la sua strada, senza una guida. C’è il Movimento delle Libertà, quello presieduto da Massimo Romagnoli, che si muove con determinazione nel solco del sogno berlusconiano, e con molta probabilità rimarrà fedele a quell’idea di Paese unito negli stessi valori (un giorno si sostituirà al partito stesso?). Il Maie è un altro tipo di movimento organizzato, e la sua struttura ha lo scopo precipuo di rispondere direttamente ai bisogni degli elettori, senza intermediari, senza bandiere. Insomma, il nuovo partito c’è, e il capo del partito, Merlo, ci sembra essere molto disponibile all’ascolto e a recepire proposte.
Ecco perchè il Maie è una tentazione, soprattutto fuori dall’Europa, soprattutto fra le comunità estere più lontane, che sono sì legate alle radici, ma proprio per questo vorrebbero sentirsi parte del loro Paese, essendo considerati una risorsa, ma anche potendo avere risposte ai loro problemi.
Il progetto di Merlo, dunque, anche se resta da capire davvero quale sia il suo programma a favore dei connazionali, punto per punto, è in ogni caso da tenere in considerazione. Lo dice uno che ha il cuore a destra da sempre. Ma che nel cuore ha un grande spazio totalmente dedicato all’amore e alla passione per tutto ciò che ruota intorno all’universo degli italiani nel mondo.
ricky@italiachiamaitalia.com Twitter @rickyfilosa
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